UN MONDO
CHE CAMBIA
di Fabio Volino
Introduzione
Le storie che hanno segnato un' epoca, quelle in cui i Vendicatori decidono di
diventare... l' Ordine! Buona lettura!
Capitolo
Primo
TUTTO CAMBIA... PERCHÈ TUTTO CAMBI
Manhattan.
"Toglietevi! Mi
avete sentito? Supercriminale in arrivo! Ecco, bravi, scappate, è la sola cosa
che può salvarvi. Perché oggi i vostri peggiori incubi si sono avverati.
Nasconditi, New York, perché Hellrazor è tornato! Ed è scate…nato?".
Poi un pugno lo manda al tappeto.
"Dio" esclama Wonder Man "Vorrei che fosse così tutti i
giorni".
"Ecco un altro che sperava di trarre profitto dalla devastazione per fare
razzie" interviene Nova, il Razzo Umano "A proposito, come ha detto
che si chiamava?".
"Hellrazor: non mi dice nulla. E a te?".
"Mi dice che ne ho abbastanza dell' Inferno. Inoltre sono molto stanco,
dopo tutte queste ore insonni. Ti dispiace se vado a riposarmi un po'?".
"Niente affatto, ne abbiamo tutti bisogno: prima che tu te ne vada, però,
devo farti una proposta da parte dei Vendicatori".
Richard Rider si blocca sul posto:"I Vendicatori?".
"Esatto" conferma Simon Williams "Sei sulla breccia da molto
tempo ed in più di una occasione hai dimostrato il tuo grande eroismo. Dunque,
prima che i New Warriors ti reclamino, vogliamo che tu entri a far parte dei
Vendicatori".
Nova non sa se saltare di gioia o sturarsi le orecchie poiché probabilmente ha
capito male:"Diventare un Vendicatore? Io?". È ciò che ha sempre desiderato:
stare accanto ai migliori, agli Eroi più Potenti della Terra ed ora gliene è
stata offerta la possibilità. "Presto" pensa Richard "Rispondi
prima che ci ripensino!". Poi, con tono fintamente compassato:"La tua
richiesta mi onora, Wonder Man, e sono ben felice di aderire".
Simon Williams sorride e gli stringe la mano, poi gli consegna la sua
communicard personale:"C'è solo una cosa che devi sapere: quelle formalità
di un tempo, sulle varie definizioni quali Vendicatore di riserva o onorario,
sono finalmente cadute. Si è solo Vendicatori e basta e bisogna sempre trovarsi
disponibili, salvo quando casi personali ti richiamano altrove: il compito che
accetti non è un gioco, sono certo che tu lo sappia, ma è meglio ribadirlo.
Significa divenire più sicuri di sé, accettare responsabilità che prima ti
riusciva difficile immaginare. Sei pronto per ciò?".
"Certamente" risponde il Razzo Umano. Ne ricaverà lezioni importanti
da questa esperienza, soprattutto sull' umiltà ed il coraggio. Lezioni che gli
saranno utili, fondamentali. Lezioni che non dimenticherà. Dunque si alza in
volo, prendendo sulle sue spalle Hellrazor per portarlo al più vicino posto di
polizia. Ma prima di sparire dice:"Sai, Wonder Man, magari farò un altro
paio d' ore di perlustrazione della città".
Simon Williams è soddisfatto della scelta compiuta.
Soho.
"Allora, Joe: come
va?" chiede un uomo.
"Tutto ok" risponde Joe "Il negozio è vuoto e rubarlo è un gioco
da… Ungh!". Uno scudo interrompe le sue parole e lo mette ko. Uno scudo
ben noto.
"Oh no, è Capitan America" dice un ladro.
Gli altri suoi tre compagni non sono però altrettanto
timorosi:"Tranquillo, questo è il suo sostituto, una mezza tacca".
Tuttavia, quando dal cielo plana Iron Man, i quattro malfattori sanno bene che
per loro non c'è speranza e si danno alla fuga. Due di loro vengono bloccati
facilmente dal Vendicatore Dorato, mentre Jeff Mace si occupa degli altri due:
il più spavaldo prova a colpirlo, ma il nuovo eroe si abbassa e lo centra al
petto con un pugno ben dato. Il ladro si piega in due dal dolore e Mace ne approfitta
per colpirlo al volto e sbarazzarsi di lui. Solo che nel fare ciò non si accorge
dell' altro furfante che sgattaiola alle sue spalle e lo colpisce con una
sbarra. Capitan America, tuttavia, assorbe il colpo e si prepara a
controbattere.
Iron Man osserva il tutto e sta per intervenire, poi pensa:"No, deve
farcela da solo: se intervengo ora per questa banale faccenda penserà di non
essere tagliato per il suo nuovo ruolo di Vendicatore e si potrebbe
demoralizzare. Inoltre sono certo che non ci vorrà molto".
Tony Stark ha ragione: l' ultimo ladro rimasto in piedi agita la sbarra in suo
possesso, ma Jeff Mace balza in avanti e gliela sottrae. Il criminale non fa in
tempo a rimanere sorpreso che Mace usa quella stessa sbarra per mandarlo al
tappeto.
"Allora" interviene solo in quel momento Iron Man "Come è stata
la tua prima battaglia da Vendicatore?".
"Beh" risponde Capitan America "A dire la verità non mi sarei
mai aspettato che sarebbe stata contro dei ladri qualsiasi".
"Ecco, dunque, la tua prima lezione: essere Vendicatore non vuol dire solo
occuparsi delle grandi minacce, dei più potenti supercriminali. A volte implica
anche occuparsi di problemi minimi all' apparenza, ma che non possiamo affatto
ignorare. Perché potrebbero degenerare ben presto in caos: e ultimamente ne
abbiamo avuto anche troppo. Queste persone vogliono mettere a ferro e fuoco la
città, ma non ci riusciranno".
"È stato chiarissimo, la ringrazio".
"Ah, un' altra cosa: dammi del tu da questo momento in poi. Essere alleati
nella lotta al crimine non significa mantenere le distanze nei rapporti
interpersonali. Ora, comunque, ti saluto: ho un appuntamento importante".
Mace osserva Iron Man librasi in volo, poi aspetta che la polizia porti via i
ladri: infine la sua ronda ricomincia.
Palazzo dei
Vendicatori.
Wasp osserva le varie
notizie provenienti da ogni parte del mondo: razzie e sciacalli la fanno da
padroni, purtroppo. Ma presto tutto cambierà: presto i Vendicatori cambieranno,
amplieranno le loro fila, avrà vita l' Ordine.
Ad un certo punto si avvicina Scarlet:"Come ti senti, Jan?" chiede.
"Mi sa che un po' di riposo non mi farà male" risponde lei. Un tempo
per questa donna l' aspetto fisico ed esteriore contava più di ogni altra cosa,
vedendola ora non si direbbe. Nel suo piccolo, è un segno di maturità.
"Intanto ho fatto un' attenta analisi" continua Wanda Maximoff
"Tutti quelli che erano i vari portali verso varie dimensioni si sono
richiusi con la scomparsa di Darklady, solamente in Florida c'è una situazione
anomala".
"Cosa intendi dire?".
"Non so: c'è come una sorta di aura magica rimasta in sospeso e che
aspetta di manifestarsi. Ma non saprei dirti se è malvagia o meno".
"Dunque qualcosa che è uscito dai portali potrebbe non essere stato
riassorbito?".
"Forse: oppure l' evento Inferno ha rianimato energie che da tempo erano
latenti. Ti ripeto, non so se quelle forze siano malvagie, dunque andrò io ad
investigare in merito. Non mi sembra infatti il caso di coinvolgere tutta la
squadra".
"Soprattutto in questo momento, in cui stiamo attuando la nostra più
grande opera".
"Quando parlerai con Gyrich?" chiede Wanda.
"Presto, molto presto: ciò che ha appreso dopo l' affare Crossfire sono
certo che l' ha scosso. Ciò in cui credeva si è rivelato alquanto fallace. Ma
non dobbiamo approfittare di un suo momento di debolezza: dobbiamo
semplicemente fargli capire lo stato delle cose. E allora, se è una persona
intelligente, e lo è, sarà con noi".
"Mi sembri molto decisa in questi tuoi intenti, Jan: credi molto in questo
cambiamento".
"Quante volte siamo stati assenti di fronte ad avvenimenti di portata
epocale? Quante volte si è detto:'Spiacente, signore, i Vendicatori sono
impegnati in una missione, deve affrontare Ultron da solo'? Quel tempo deve
finire: e finirà presto. Comunque preferisco che tu non vada sola in
Florida".
"Potrei accompagnarla io" interviene in quel momento Wonder Man,
appena rientrato al Palazzo. Il suo rapporto con Wanda si è finalmente
rinsaldato dopo alcuni mesi in cui lei aveva avuto delle incertezze, ma quello
che è mancato a tutti e due è stato un attimo in cui potessero rimanere soli e
discutere. Questa può essere una buona occasione.
"Non ho alcun motivo per dire di no" dice Wasp "Dunque, quando
volete, potete partire".
Infermeria.
Qualcuno si è fatto
medicare in seguito alle ferite riportate durante l' Inferno, ma ora qui dentro
rimane una sola paziente: Monica Rambeau alias Photon. Uno dei membri storici
di questo gruppo, ex leader peraltro, che tutti avevano ritenuto si fosse
sacrificata per salvare il Fante di Cuori*.
* V. Vendicatori 10
In realtà quella che
potremmo definire la sua consistenza elettromagnetica era penetrata nel corpo
di Jack Hart e lì, lentamente, aveva ripreso dapprima conoscenza, poi
consapevolezza, infine forma. Il tutto non senza controindicazioni.
"Cosa può dirci, dottoressa Foster?" chiede Occhio di Falco.
"Lavorando a stretto contatto con voi supereroi in questi ultimi anni ne
ho viste molte, ma questa merita un posto particolare: da tutti i dati in mio
possesso è chiaro che Photon perde e riacquista in continuazione i suoi poteri,
sui quali pare non avere più alcun controllo".
"E questa è una situazione permanente o temporanea?".
"Non posso ancora dirlo".
"Azzardi".
"Diciamo che non vorrei essere nei suoi panni: solo i macchinari presenti
in questo Palazzo le permettono di non devastare tutto ciò che è attorno a
lei".
In quel momento, accompagnate da Jarvis, due persone irrompono nella sala: sono
Frank e Maria Rambeau, i genitori di Monica. Alla disperazione per la presunta
perdita di loro figlia è ora susseguita la rabbia. La donna non si reca nemmeno
al capezzale di Monica, punta un indice accusatorio contro Occhio di Falco ed
esclama:"Voglio che sappiate che vi ritengo personalmente responsabili per
quanto accadutole e vi farò causa".
"Si calmi, signora" interviene in quel momento Wasp, appena entrata
"So che questo è un momento difficile per lei…".
"Non è affatto un momento difficile" ribatte Maria "Mi è tutto
molto chiaro, invece: vi trascinerò in tribunale e vi rovinerò".
"Maria, così non ottieni nulla" dice Frank.
"Ma non capisci? Gliel' avevo detto a Monica che questa vita era
pericolosa, ma lei non mi ha voluta ascoltare. È stata evidentemente plagiata da…".
"Stai zitta".
Tutti si voltano verso chi ha appena parlato: Monica, che ha ripreso i sensi.
"Cosa hai detto?" chiede Maria.
"Hai capito bene: ho detto stai zitta. Una vita pericolosa, certo, lo è:
non lo era anche quando ero una poliziotta? Ma c'è una cosa che tu non
consideri: che questa vita l' ho voluta io, è stata una mia scelta consapevole,
che non ho mai rimpianto. Nemmeno per un secondo. E non intendo rimpiangerlo
adesso: anche se mi fossi sacrificata avrei salvato la vita di una persona e
questo è quanto di meglio potessi fare".
"Monica, ma…".
"Dunque se tu provi a trascinare i Vendicatori in tribunale" continua
imperterrita Photon "Io farò la stessa cosa con te. Non mi impedirai di
vivere la mia vita, madre: nessuno me lo impedirà".
Maria balbetta qualche parola, poi rinuncia ed esce sconvolta dalla sala. Frank
guarda sua figlia per alcuni secondi, poi alza il pollice in segno di approvazione:"Torno
a trovarti dopo, Monica" conclude uscendo.
Vi sono alcuni secondi di silenzio, poi Clint Barton si avvicina a
Photon:"Scusa, ma di cosa avresti accusato tua madre?".
"Oh, basta impaurirla un po' e scende dal suo altare. Anche se da come si
è comportata ora non sembrerebbe, mi vuole bene. Solo che deve capire che non
sono più una bambina e che la vita che ho scelto comporta inevitabilmente dei
rischi. Ma ne sono consapevole".
"Come ti senti, Monica?" chiede Wasp.
"Ho avuto giorni migliori" risponde lei "Però, prima che perda
nuovamente i sensi, voglio che tu mi dica se per me, quando sarò guarita, ci
sarà ancora un posto nei Vendicatori".
"Ci sarà sempre" risponde Jan sorridendo. Poi si rivolge a Jane
Foster:"Mi raccomando, prima starà in piedi meglio è".
"Farò il possibile" risponde la dottoressa.
Olimpya.
"Ti vedo
pensierosa, Sersi" dice Ikaris, Primo Eterno "E questo è, come dire,
insolito da parte tua".
"Sai" risponde lei "Ultimamente siamo stati più volte coinvolti
nelle faccende degli umani per via delle varie crisi che si sono succedute e
ciò ha…".
"Ti ha riacceso la nostalgia per il mondo di sotto. Ah, Sersi, a volte mi
domando se tu non sia rimasta… contaminata. Credi non sia venuto a sapere del
fatto che hai riaffittato il tuo vecchio appartamento a New York e che hai
organizzato alcune feste?".
"Beh, non sono la sola: Makkari non viene più qui da diverso tempo".
"Il fatto è che sento avvicinarsi una crisi imminente: non so come,
chiamala una brutta sensazione".
"E questa crisi chi riguarderebbe? Ghaur? Thanos? Li abbiamo conciati per
bene l' ultima volta"*.
* V. Quasar 10/11
"La tua capacità
di alterare la realtà mi sorprende sempre. I conflitti recenti hanno lasciato
la nostra cittadella in rovina e per la sua ricostruzione ci vorrà ancora
diverso tempo. Ad ogni modo non intendo interferire con la tua decisione: puoi
tornare definitivamente a New York, se lo desideri. Sei uno spirito libero e
non intendo ingabbiarti".
"Ti ringrazio" dice Sersi "Sai, alla fine di quell' invasione
infernale la donna nota come Wasp mi ha chiesto se non mi interessasse
rientrare nei Vendicatori. La sua proposta… mi stuzzica molto".
"Che Zuras sia con te" conclude Ikaris, ritornando nei suoi alloggi.
Queens.
Da quanto tempo non
veniva qui, davanti a questa casa? Troppo. Forse lei sta osservando da una
finestra e non aprirà, forse gli sbatterà la porta in faccia. Molti forse,
nessuna certezza. Non può più esitare. Così Henry Peter Gyrich si incammina per
un vialetto fortunatamente non devastato dalla recente invasione e, dopo un bel
respiro profondo, suona il campanello. Sembra quasi un urlo, almeno nella sua
testa.
Dal profondo giunge una voce:"Arrivo". Dolce, soave, come la
ricordava. Si stupisce quando comprende che non la sentiva più da tre anni.
La porta si apre, bloccata da una catenella, ed un volto di donna compare, un
volto che esprime immediatamente stupore:"Henry? Ma… ma cosa…?".
"Cosa ci faccio qui?" conclude l' agente governativo "A dire il
vero non lo so nemmeno io: è che in questi giorni sto vivendo un periodo
difficile, più difficile del solito, e sto cercando disperatamente un appiglio
morale. E spero che tu me lo voglia dare, Beth".
La donna esita qualche istante: il volto di Gyrich è diverso da come lo
ricorda. Su di esso è stampata un' espressione che è certa di non avergli mai
visto. Un' espressione di dubbio, di incertezza: quella di un uomo che ha perso
la strada che si era prefisso di seguire. Dunque, nonostante quello che ha passato
per colpa sua, toglie la catenella ed apre la porta:"Entra pure,
Henry".
Lui lo fa senza esitare.
Chicago.
Un rapido volo sul suo
aereo privato ed in poche ore è giunto in questa città, per confrontarsi col
suo passato recente e meno. Strane sensazioni pervadono l' animo di Tony Stark:
quelle che può avere un padre che ha saputo di avere una figlia solo da poche
settimane. In un paese che spettacolarizza tutto, anche questo evento è stato
pompato dai media fino all' inverosimile, quando a Tony e sua figlia bastavano
solo pochi minuti di colloquio. Ha rischiato di perderla, quanto ci è andato
vicino, ma grazie al cielo si è risolto tutto per il meglio: ora deve in un
certo senso ricostruire la sua vita da capo, la sua doppia vita. Sia come
Vendicatore, che soprattutto come padre. E forse le difficoltà maggiori le
incontrerà proprio come genitore perché, diversamente dall' altra ipotesi, non
sa come agire. Si chiede cosa penserebbero i suoi genitori di lui, ora che di
fronte a ciò che è capitato la sua immagine di playboy tanto vessata non ha più
ragione di esistere. Spera siano fieri del proprio ragazzo, come lui è fiero
della sua.
"Tony, finalmente sei arrivato" dice Joanna Nivena riportandolo alla
realtà.
"Decisamente non potevo mancare" ribatte l' industriale "Dov'è
Katherine?".
"Sta per arrivare: emozionato?".
"Certamente: anche se ho già parlato con lei, credo proprio che ad ogni
incontro sembrerò un tipo imbambolato".
Qualche minuto dopo è lì davanti a lui: sembra un angelo. Ha forse perso gli
anni migliori della sua vita, vederla crescere, diventare da neonata una bambina?
Farà ancora in tempo a recuperare il tempo perduto? Deve quantomeno provarci.
Anche Katherine pare emozionata e… imbarazzata: del resto fino a poco tempo fa
era certa che suo padre fosse un' altra persona, il suo mondo era composto da
poche ma incrollabili certezze. Poi quel mondo è stato fatto capovolgere e
chissà quali pensieri si agitano ora nella sua testa?
"Come stai, Katherine?" chiede Tony. Una domanda banale, tanto per
rompere il ghiaccio: quando arriveranno a fare discorsi importanti?
"Bene… papà". L' esitazione è palpabile nella voce della bambina, che
poi però assume un volto deciso:"Sei molto ricco?".
"Katherine, ma che domande fai?" interviene Joanna.
"No, Joanna, non c'è nulla di male" dice Tony "Sì, Katherine,
sono ricco".
"Sai" continua la bambina "A questo mondo c'è così tanto male,
sembra che non finisca mai. Tu hai molti soldi, papà, li userai per fare
qualcosa?".
Adora questa ragazza. "Te lo prometto" annuisce l' industriale
"Li userò per fare qualcosa, qualcosa di buono. C'era un tempo in cui ero
una persona diversa, più… meschina, lo ammetto. Ma quella parte di me l' ho
ripudiata, e anche tu sei stata utile in questo processo di cambiamento. Io
posso cambiare il mondo, Katherine, e ti prometto che tenterò in tutti i modi
di farlo al meglio".
Poi padre e figlia si abbracciano.
Soho.
"Occhio,
Songbird" incita Occhio di Falco "Questo tizio non mi pare avere
buone intenzioni".
"ٱ∆⌂◊ passare" dice uno strano
essere.
"Sarà" ribatte Melissa Gold "Ma non mi sembra molto
pericoloso".
"Ora lo riconosco" dice Clint "Si chiama Angler, Quasar lo ha
affrontato un paio di volte. Credevo fosse morto, però. Bah, mi sto a
preoccupare della eventuale resurrezione di un criminale come se fosse una cosa
rara".
L' arciere lancia la sua freccia, ma Angler si divide in due e la evita. Ci
pensa allora Songbird: circonda il criminale con una sfera sonica, che ritiene
essere sicura. Invece Angler sembra poterla oltrepassare: senza tuttavia perdersi
d' animo, tuttavia, Songbird rinforza la sua struttura composta di puro suono,
arrivando con le sue corde vocali fino alla mente di Angler, che a causa dell'
estremo sforzo per tentare di liberarsi sviene inerme al suolo.
"Wow, amica mia" dice Occhio di Falco "Ci sai davvero fare con i
tuoi poteri".
"Merito degli intensi allenamenti a cui sono stata sottoposta"
risponde lei.
"Chissà cosa voleva Angler, qui c'è solo qualche anonimo edificio. Oh beh,
ce ne preoccuperemo dopo: portiamolo ora da chi possa occuparsi di lui.
Intanto, in un angolo, non visto, qualcuno ha osservato tutta la scena e
pensa:"Brava la mia Melissa, sei davvero migliorata dall' ultima volta che
ti ho potuto vedere di persona. E non conosci ancora la piena portata dei tuoi
poteri. E questo non può che andare a mio vantaggio".
Florida, nei pressi
di Citrusville.
C'è un insolito
paesaggio vuoto da queste parti, un paesaggio che ha fatto da contorno ad
eventi mirabolanti, dove il reale si è spesso e volentieri fuso con l' irreale.
Ed ha creato il Sogno. Ma ora da tale unione potrebbe nascere un terribile
incubo. Tutto ha inizio con uno strano rumore, come di un palloncino che
scoppia, che si ripete continuamente. Poi quel rumore assume una consistenza,
per quanto raffazzonata: una sorta di sfera viola, che inizia a vorticare su sé
stessa. Se avesse degli occhi, si direbbe che sta esaminando ciò che c'è
attorno a lei. Poi quella sfera interrompe il suo movimento ed inizia a crescere,
a mutare. A divenire qualcos' altro, a divenire quell' incubo che questa
regione, e non solo essa, sta per vivere. Diviene un' Oscurità Vivente.
Capitolo
Secondo
OSCURITÀ NASCENTE
Qualche tempo prima.
Il luogo: il Greenwich
Village, pochi minuti dopo la conclusione dell' Inferno.
"Non può più andare avanti così, Iron Man" afferma Wasp. L' eroe in
armatura annuisce, muto testimone di tragici eventi. "Non possiamo più
intervenire quando il danno è già stato causato" continua la donna
"La nostra filosofia di azione è ormai da gettarsi dietro le spalle.
Dobbiamo cambiare, altrimenti quante stragi, quanti terremoti, quante invasioni
avranno ancora luogo?".
"Come?" chiede Tony Stark.
"Intervenendo prima, ove possibile, che il danno abbia luogo: abbiamo la
facoltà di farlo, solo che in passato per più di un motivo abbiamo sempre
esitato, ci siamo contenuti. Ora non dovrà essere più così: useremo ogni
metodo, anche quelli più duri, escluso l' omicidio, per far sì che il nostro
nome di battaglia rispecchi davvero qualcosa. Perché la vendetta migliore è
quella che ti pregusti quando non subisci alcun dolore". Nel frattempo gli
altri Vendicatori si sono avvicinati ai due eroi.
Wasp tende la mano:"Voglio che tutti voi uniate le vostre mani alla
mia". Lo fanno. "Da oggi in poi saremo legati ad un nuovo giuramento,
a nuovi doveri. Da oggi in poi nasce l' Ordine".
"E cosa si propone di fare?" chiede Occhio di Falco.
"Le possibilità sono infinite, basta solo saperle sfruttare".
Los Angeles. Oggi.
Dove un lampo blu
sfreccia nel cielo.
"Ehi, è un uccello!" afferma uno indicandolo.
"Ehi, è un aereo!".
"Ehi…".
"Ehi, Living in America!!!" canta incurante il lampo blu.
"E bravo il nostro Genis. Non sapevo che James Brown potesse penetrare
il tuo impavido cuore Kree".
"Dei vari aspetti della cultura terrestre, Rick, ciò che voi chiamate
musica è quello che più mi affascina. Nei mondi da me visitati non avevo mai
incontrato nulla del genere".
"Sì, ma anche qui devi stare attento: se ti capitasse la sventura di
ascoltare un brano di Celine Dion la tua Coscienza Cosmica rischierebbe di
andare al collasso per la disperazione. Lasciatelo dire da uno che di musica se
ne intende".
"Rick, guarda lì all' orizzonte, c'è qualcuno che si avvicina nella mia
direzione. Chiunque sia sono pronto ad affrontarlo: non sarà un problema per
chi ha sconfitto Maelstrom, Bofrost…".
"Frost! E comunque calma i tuoi ardori. Non vedi che è il Fante di
Cuori? Non avremo alcun problema da lui, certo a meno che non sia controllato
telepaticamente dal Corruttore o da Mesmero o da Master Khan o da uno dei tanti
mutanti malvagi che sono telepati perché fa tanto figo e…".
"Rick, chiudi il becco! Salve, Fante di Cuori, cosa ti porta qui nella
città degli Alberi?".
"Genis, sei la mia disperazione".
"Sono giunto qui per offrirti una grande opportunità, Capitan Marvel"
dice incurante Jack Hart "I Vendicatori hanno valutato con grande stima ed
apprezzamento i tuoi exploit da supereroe: aver contribuito a fermare le
minacce di Graviton e Maelstrom ti rende una persona degna di rispetto e
considerazione. Ed è per questo che, ricalcando le orme del tuo leggendario
padre, ti offriamo la possibilità di entrare nei Vendicatori".
"Strano, non è ancora il primo aprile. Dove tiene nascosto il foglietto
col discorso? Sicuro come le tasse che è stato Occhio di Falco ad architettare
tutto quanto".
"Stai scherzando, Fante?".
"Ti sembro un tipo capace di scherzare?".
"Lui? Più serio e cupo di lui c'è solo Batman e non è di questo
universo".
"Ma…" balbetta Genis "Non so se sarò capace di far fronte a
questo nuovo impegno, sono già molto impegnato e…".
"A chi la dai a bere, amico? Stai letteralmente scalpitando per entrare
a far parte degli Eroi più potenti della Terra, piantala con i classici
discorsi del 'vorrei, ma non posso, dunque voglio'".
"Va bene, accetto: per me è un onore" conclude dunque Capitan Marvel.
"Molto bene" dice il Fante estraendo qualcosa dal suo costume
"Questa è la tua communicard, tienila sempre con te, mi raccomando: ogni
volta che avremo bisogno delle tue capacità ti chiameremo. Un rifiuto alla
chiamata potrà essere accettato solo per gravi motivi che dovrai farci subito
presente".
"O… Ok" annuisce Genis, prima che Jack Hart sparisca alla sua vista.
"Decisamente non ha un futuro come ambasciatore".
"Rick, tu che li conosci bene, cosa comporterà il fatto che sia entrato a
far parte dei Vendicatori?".
"Mettiamola così: se prima avevi una marea di problemi e di nemici, tra
poco ne avrai due".
Florida.
Riaperti i suoi
mostruosi occhi su questo mondo, Null' l' Oscurità Vivente si guarda intorno: è
riapparso nei pressi di una palude. Non sa cosa sia successo, sa solo che ad un
certo punto è come se si fosse risvegliato da un lungo coma e, vedendo una luce
bianca in lontananza, l' avesse oltrepassata convinta di trovarvi aldilà di
essa la destinazione finale. Invece, c'è solo un mondo insignificante e pieno
di corruzione.
E la sua memoria torna indietro, a quando era una intera razza di esseri alati
chiamata S'Raphh, che aveva ormai raggiunto la sua piena evoluzione. Erano
esseri stupendi e liberi, ma si posero un nobile obiettivo che, se raggiunto,
avrebbe portato gioia a tutte le razze dell' Universo: viaggiare nello spazio,
per trovare il centro della creazione, la ragione di ogni esistenza, la verità
definitiva. Una verità che però non venne mai trovata: ciò portò alla
disperazione i S'Raphh, che divennero esseri abietti, folli e disperati. Come
se fossero una cosa sola tutta la razza si gettò in un oceano di fiamme,
commettendo così un suicidio razziale di massa. Ma neanche la morte pose fine
al loro tormento: l' inconscio collettivo della razza gridò vendetta all'
intera creazione e così, dopo molti secoli, quel grido diede vita a lui, a
Null. Nemico di tutto ciò che vive, Null provò a porre i morti a capo di un
cosmo per lui senza significato, ma venne ripetutamente sconfitto: ricorda ora
un altro mondo, ne aveva assoggettato il loro Presidente facendolo controllare
mentalmente da un potente telepate, poi più nulla, solo il buio. Almeno fino a
pochi secondi fa.
Null sa che non è un caso se è riapparso qui, deve esserci qualcosa in questa
parte di mondo che lo aiuterà a dare uno scopo alla sua infinita ricerca di
vendetta. E lo avverte subito: è poco distante da qui, un nesso dimensionale da
cui potrà annichilire ogni tipo di esistenza, non solo su questo insulso piano
terrestre. Quanto di meglio potesse desiderare.
Uffici della
REvolution.
"Spiegami il
perché di questa convocazione" chiede James Rhodes.
"Molto semplice, amico mio" afferma Tony Stark "I Vendicatori
hanno nuovamente bisogno dei tuoi servigi come War Machine".
Rhodes fa un volto torvo.
"Lo so" continua l' industriale "Il rapporto tra te e noi non è
mai stato dei più idilliaci, ma credo tu stesso debba riconoscere che quei
tempi sono ormai alle spalle. Siamo cambiati, nel bene e nel male, i tempi sono
cambiati, purtroppo più nel male che nel bene. Ed è per questo che c'è bisogno
di tutto l' aiuto possibile: e l' armatura che possiedi ti rende un membro
fondamentale".
"Sai" dice James guardando oltre il volto di Tony "È strano: ho provato a liberarmi
di quell' armatura, di quell' identità, credevo di non sentirla più mia. Eppure…
ogni volta che torno ad essere War Machine qualcosa dentro di me scatta e… mi
sento alla grande".
"Forse perché stai cercando di fare qualcosa, qualcosa di buono. Noi ti
offriamo la possibilità di realizzare questa tua ricerca".
"Credevo che dopo i guai che vi ho provocato in seguito a quell' incidente
in Mali non mi avreste più rivolto la parola".
"Quell' incidente sarà presto dimenticato, fidati, dopo che verrà dato il
via all' Ordine". E Tony Stark spiega tutto per filo e per segno.
Alla fine la risposta per James Rhodes può essere una
sola:"Accetto!".
Florida.
Durante tutto il volo,
Wanda Maximoff è stata molto agitata e non ha pronunciato una sola parola:
Wonder Man ha provato invano a rompere il ghiaccio, raramente ha visto una
espressione simile sul volto della sua amata, il loro rapporto si è da poco
consolidato ma a volte le sembra distante da lui, distante dal mondo, distante
da tutto. E la cosa un po' lo inquieta.
Una volta scesi dall' aereo, Wanda si concentra e subito rileva la
concentrazione di energia mistica. Ora non ha più alcun dubbio: la sua matrice
è negativa. Ed anche stranamente familiare. I due eroi prendono a nolo una
macchina, la portano fino ai confini della paluda oltre Citrusville e lì la
abbandonano per proseguire a piedi. Finché ad un tratto…
"No!".
"Cosa c'è, Wanda?".
"Simon, portami subito in volo da quella parte, a circa cinque chilometri
di distanza. Presto, prima che sia troppo tardi!".
Wonder Man non perde tempo ed esegue.
New York, Queens.
Elisabeth Mills, nota
anche come Beth, osserva con preoccupazione il suo ex marito, Henry Peter
Gyrich. Dopo tanto tempo, in cui dapprima sono mancate le parole, poi
addirittura le visite occasionali, improvvisamente è riapparso nella sua vita.
Perché?
Il matrimonio con lui è stato, a dir poco, burrascoso: l' arrivo di David aveva
portato un po' di serenità ma, quando al bambino capitò quel tragico incidente
e Henry iniziò ad essere ossessionato dai supereroi, quel poco di idillio che
era rimasto scomparve come neve al sole. A fasi alterne, si recano all'
ospedale, a badare a loro figlio, nella vana speranza di un miracolo. Ed ora è
ricomparso.
"Ti è mai successo" inizia Gyrich "Che il mondo in cui credevi
di vivere fino al giorno prima si rivela essere improvvisamente falso, diverso
da come te lo eri immaginato?".
"Prima o poi capita a tutti, Henry" risponde Beth.
"Io non sono una persona con cui è facile trattare, anzi, ammettiamolo, a
volte la mia arroganza è davvero insopportabile. Ma di una cosa sono, anzi ero,
certo: che il sistema per cui lavoravo era quello grazie a cui potevo cercare
di stabilire quantomeno una parvenza di ordine. Ha le sue storture, certo, ma fino
a poco tempo fa contavo su di esso. E poi… scopro che quel caos che intendo
combattere viene fomentato anche da quel sistema per cui lavoravo e... non so
più cosa pensare. Cosa devo fare, Beth? Tu me lo sai dire?".
La donna non aveva mai visto Henry così... agitato, incerto sul da farsi. E
dentro di sé sa che, qualunque cosa gli sia successa, adesso sta per diventare
un uomo nuovo, probabilmente un uomo migliore, l' uomo che avrebbe voluto
amare. "Henry" dice dunque "Io non so quali eventi tu abbia
dovuto affrontare di recente, ma so una cosa: che sei un uomo risoluto, a volte
dalla personalità fin troppo dominante, che sa cosa vuole e che ha una sua
visione personale dell' ordine del mondo. Una visione che inevitabilmente si
scontra con quelle di altre persone. Allora il mio consiglio è: cerca di
affermare la tua visione che, nonostante quello che altri potrebbero pensare, è
una visione di giustizia. E rivolgi questa tua richiesta alle giuste persone,
non a danno di persone che non c'entrano nulla. Ce la puoi fare, Henry, ma non
da solo: devi trovare i giusti alleati".
"E se questi giusti alleati fossero persone per cui provo del
risentimento?".
"Allora chiediti se non hai sbagliato a trattarli in quel modo e portali
dalla tua parte: perchè sono certa collimi con la tua".
Henry Gyrich china il capo ed inizia una profonda meditazione: su ciò che è
stato e su ciò che probabilmente sarà.
Presso il Nesso di
Tutte le Realtà.
L' Uomo Cosa, alias
K'Ad-Mon delle Stelle Cadute, osserva il cielo: è stata la prima anima a
camminare su questo pianeta e recentemente ha dovuto adottare l' identità, ed i
compiti, un tempo appannaggio di Ted Sallis, il precedente Uomo Cosa che,
avendo capito di non poter più riacquistare la sua umanità perduta, ha deciso
di fondere la sua essenza con quella di sua moglie e divenire così Guardiano
del Nesso delle Realtà, al centro stesso di questo crocevia dimensionale.
Condividono tuttavia un legame spirituale, tramite la Canzone che K'Ad-Mon non
smette mai di cantare.
D' un tratto l' essere avverte qualcosa e, dopo tempo immemore, la sua canzone
si interrompe. Perché l' Uomo Cosa è atterrito di fronte a ciò che ha davanti,
un qualcosa della cui presenza si è accorto solo adesso. L' Oscurità Vivente
che incombe e sta per inglobarlo e lui sa benissimo che, nonostante tutto il
suo potere, non potrà fare nulla per impedire la sua avanzata. È una fortuna che il detto
"Chiunque ha paura, brucia al tocco dell' Uomo Cosa" a lui non si
applichi, poichè altrimenti sarebbe già bruciato vivo, per quanto quest' ultima
parola possa avere significato per K'Ad-Mon. Poi Null è davanti a lui.
Manhattan.
Tra le numerose persone
impegnate a ricostruire New York dopo l' Inferno vi è un lampo blu più veloce
di chiunque altro, che effettua in pochi secondi un lavoro per cui altri
impiegherebbero ore, o giorni. D' un tratto, però, questo lampo vede qualcuno a
lui familiare e interrompe bruscamente la sua corsa.
"Come va, Pietro?" chiede Occhio di Falco.
"Diciamo che gli ultimi tempi sono stati decisamente movimentati"
risponde Quicksilver.
"Già, ho sentito di Attilan: l' abbiamo salvata dai Marziani, ma non siamo
potuti essere presenti quando è atterrato Ronan. Ti assicuro, tuttavia, che in
futuro una cosa del genere non accadrà mai più, in futuro ci saremo
sempre".
"Sempre?".
"Sempre. Ed è anche per questo che sono venuto qui a parlare con te: io,
te e tua sorella un tempo costituimmo un Nuovo Ordine dei Vendicatori, vogliamo
che quel Nuovo Ordine torni ad esistere, dei Vendicatori sei uno degli elementi
più preziosi".
Pietro Maximoff rimane in silenzio per qualche secondo, poi dice:"La tua
offerta mi tenta, Occhio di Falco, i Vendicatori significano molto per me. Ma
mi vedo costretto a declinare: sto ricostruendo il mio rapporto con Crystal,
senza contare i miei impegni con la Fantastic Force e la ricerca della perduta
Attilan, non ho purtroppo tempo da dedicare a voi, anche la mia velocità ha dei
limiti".
"Spero comunque che questo sia solo un arrivederci".
"Puoi contarci: appena potrò, non esiterò a venire in vostro aiuto. Per
costruire un Nuovo Ordine, dici?".
"L' Ordine" precisa Clint Barton.
Spazio.
Reduce da un' avventura
in un altro universo, Wendell Vaughn, il Protettore dell' Universo rispondente
all' alias di Quasar, non ha nemmeno il tempo di riprendere il fiato che un
suono insistente si propaga nella sua aura quantica.
"Ma cosa..." pensa "Ah sì, la communicard, era una vita che non
venivo chiamato, speriamo non sia nulla di grave". Dunque:"Qui
Quasar".
"Sono Wasp, abbiamo urgente bisogno di te sulla Terra".
"Un' altra invasione?".
"Niente affatto, anzi, è un periodo insolitamente tranquillo. Tuttavia la
questione di cui ti dobbiamo parlare è della massima urgenza".
"D' accordo, nel caso posso portare con me...".
"Tu solo sarai più che sufficiente. Ti aspettiamo". E la
comunicazione si interrompe.
"È successo qualcosa?" chiede Nuvola.
"No... Non credo" risponde Quasar "Comunque ora devo recarmi nel
sistema solare, tornerò il prima possibile da voi". E con un balzo
quantico sparisce alla vista.
Presso il Nesso di
Tutte le Realtà.
Quando giungono sul
posto, Scarlet e Wonder Man possono fare ben poco: la donna può a malapena
lanciare un incantesimo, che comunque non arriva a segno. Null abbranca infatti
l' Uomo Cosa con le sue spire e lo sospinge all' interno del Nesso.
"Chi era quello?". chiede Simon Williams.
"Un' Oscurità Vivente" ribatte Wanda.
E pochi secondi dopo le sue parole trovano conferma: dal Nesso inizia ad
espandersi infatti un' aura oscura, che pare annienti tutta la materia che da
essa viene avviluppata.
"Cristo! È quell' essere a provocare tutto questo?".
Scarlet annuisce:"E dobbiamo fermarlo subito".
"Ma come, Wanda? Hai visto...".
"Gettiamoci nell' Oscurità".
"Cosa? Sei forse impazzita? Chiamiamo piuttosto gli altri Vendicatori, così...".
"Non capisci, Simon! Non c'è più tempo! Se non facciamo subito qualcosa,
questo piano dell' esistenza verrà avvolto da Null, causando la fine di ogni forma
di vita. Quando arriveranno i Vendicatori, potrebbe essere già tutto
finito!".
"Se è così potente quali possibilità abbiamo noi?".
"Poche o forse nessuna: ma non intendo rimanere qui immobile a guardare.
Vieni con me?".
Nonostante i suoi dubbi, Wonder Man annuisce.
"Allora, andiamo!" incita Scarlet.
I due eroi precipitano così all' interno del Nesso, all' interno dell' Oscurità
Vivente. Diretti verso la loro fine.
Capitolo
Terzo
OSCURITÀ CRESCENTE
Qualche tempo prima.
Il luogo: il Greenwich
Village, pochi minuti dopo la nascita dell' Ordine.
"Quando hai avuto l' idea di ciò, Wasp?" chiede Iron Man.
"Ironia della sorte, è stato proprio il nostro più grande nemico, Kang, a
dare il la al tutto" risponde Janet Van Dyne "Ti ricordi quando
eravamo stati da lui sconfitti sul pianeta Kosmos? Disse queste esatte
parole:'ho sempre trovato ipocrita la vostra 'politica' di intervenire solo
quando il guaio è già stato causato: non è meglio prevenire quel danno?'. E,
dannazione, ha ragione: le minacce che affrontiamo oggi non sono più quelle
contro cui ci scontravamo in passato, quando eravamo più giovani e per certi
versi più spensierati. Come i tempi che stavamo vivendo allora. No, oggi tutto
è cambiato ed anche noi dobbiamo cambiare: non ci serve una sfera di cristallo
per sapere che un componente dell' HYDRA rappresenta una minaccia, non dobbiamo
stare seduti ad aspettare che faccia la sua mossa, non deve nemmeno pensare di
compierla. Dobbiamo fermarlo prima".
"Dunque, quando Immortus, sempre su Kosmos, ci disse che c' erano grandi
cambiamenti in vista per noi, si riferiva all' Ordine?".
"Certamente è così: chissà, con quella frase ha forse voluto accelerare un
processo ormai inevitabile".
"Ma andare alla radice dei problemi, debellarli per sempre… Wasp,
sinceramente, come possiamo farlo? Per quante volte noi li sconfiggiamo, i
nostri nemici ritornano sempre".
"Non lo faranno più, non se li priveremo di ciò che per loro è il bene più
prezioso".
Una delle tante
dimensioni del Multiverso.
Questo è un mondo
sfortunato, davvero. In questo universo Bruce Banner si è evoluto nel Maestro e
nessun Hulk dal passato è giunto a sconfiggerlo. Risultato: l' ultimo abitante
del pianeta Terra è il Maestro stesso. Ma tutte le sue angosce finiscono quando
Null estende la sua oscurità su questo mondo e lo cancella dalla faccia dell'
esistenza. Per sempre.
Terra 616.
Profondità marine.
Per Walter Newell,
alias Stingray, è uno spettacolo sempre affascinante osservare la vegetazione
che riesce a svilupparsi qui, in questo luogo dove l' uomo è l' elemento più
estraneo. Una bellezza seconda solo a sua moglie. Ad un tratto qualcuno si para
davanti a lui, un essere che gli incute sempre un po' di timore.
"Namor?".
"Proprio io, Newell. Dobbiamo fare un discorso importante".
"Ascolta, non ce l' avrai mica ancora con me per quando ti diedi la
caccia? È passata una vita e…".
"Non si tratta di quello: i Vendicatori hanno bisogno di noi, Stingray,
perché le profondità marine vengano salvaguardate dai numerosi suoi predatori.
E noi siamo le persone più indicate per questo incarico".
"Ha forse a che vedere questa cosa con quanto stai facendo in questi mesi
con la Oracle?".
"Di questo avremo modo di parlarne dopo: ora accetti di rientrare nei
Vendicatori?".
"Beh, è per me sempre un onore far parte di questo gruppo. Certo che
accetto".
"Molto bene: ecco dunque la tua nuova communicard".
E per Walter Newell è come rientrare a far parte di una famiglia.
Nesso di Tutte le
Realtà.
"Siamo ancora
vivi?". È il primo pensiero di Simon Williams non appena
riapre gli occhi. Davanti a lui un caleidoscopio di colori e mondi, finestre
che si affacciano su altre realtà a lui ignote. Ed al centro di questo
paesaggio da sogno l' incubo rappresentato da Null l' Oscurità Vivente, le sue
spire avvolte attorno al corpo dell' Uomo Cosa, che pare incapace di reagire.
"Wanda!" si ricorda poi Wonder Man e si guarda intorno. La ritrova
subito: è dietro a lui, la sua aura magica estesa al massimo. Le si avvicina e
la chiama, nessuna risposta. Simon teme il peggio, poi capisce: è concentrata
al massimo, tesa allo spasimo, per far sì che l' oscurità di Null non si
propaghi al di fuori del Nesso e non contamini il loro mondo, con effetti
catastrofici. Ma per quanto può ancora resistere? Di certo non molto. Dunque,
bisogna agire al più presto. Così Wonder Man si rivolta verso il luogo dove si
trovano Null e l' Uomo Cosa e si lancia verso di loro.
St. Mary Hospital.
Ancora una volta Henry
Peter Gyrich è davanti al letto che ospita suo figlio David, il volto
inespressivo come sempre. L' uomo è reduce dal colloquio avuto con Beth, la sua
ex moglie, un colloquio che l' ha scosso molto. Molto più di quanto avesse
previsto.
Quasi non sente avvicinarsi la persona alle sue spalle, finchè essa non gli
tocca una spalla: lui si volta e vede davanti a sé Janet Van Dyne, abbigliata
in un abito severo ed elegante al tempo stesso. E, per la prima volta da chissà
quanto tempo, Henry non prova per lei né odio, né risentimento, né alcun tipo
di sentimento negativo.
"Ciao, Henry, ti va se parliamo un po'?" chiede Wasp.
Henry, l' ha chiamato per nome, con quale tono dolce poi. Non può trattarla
male:"Certo, perché no? Usciamo fuori a fare quattro passi".
Palazzo dei
Vendicatori.
"Spiegami
nuovamente, e dettagliatamente, cosa devo fare perché temo di non aver capito
bene" afferma Wendell Vaughn, alias Quasar.
"La nostra richiesta è molto semplice, Quasar" dice Iron Man
"Vogliamo che tu costruisca attorno alla Terra una barriera energetica, da
collegare ai nostri computer".
"E questa è la parte semplice, del resto non sarebbe una cosa nuova per
me. Mi è sfuggito il resto, però".
"Altrettanto semplice: questa rete avrebbe lo stesso obiettivo che si
prefiggeva la tua prima barriera, rileverebbe ogni essere vivente, alieno o
meno che sia, che entri nella stratosfera terrestre".
"La prima, purtroppo, non è servita ottimamente al suo scopo".
"Perché la lasciasti esclusivamente alla tua cura: con noi, invece, è
matematicamente impossibile che ci sfugga qualcosa. Pensaci bene, Quasar:
quante volte la Terra è stata soggetta ad invasioni aliene? Con effetti spesso
devastanti come la recente guerra coi Marziani? Pensa ora a cosa potremmo fare
se venissimo avvertiti con largo anticipo di questo arrivo, sapremmo già come
prendere le opportune contromosse".
"Varrebbe insomma la regola del sospetto? Dell' 'alieno colpevole fino a
prova contraria'…".
"Se la metti in questi termini… Non è però che la storia recente abbia
aiutato molto a migliorare tale concetto. Noi vogliamo eliminare alla radice il
problema delle invasioni aliene, vogliamo che questo giorno sancisca la loro
fine definitiva, nessuno potrà più attaccarci impunemente. Se possibile,
piazzeremo barriere anche attorno alle stazioni terrestri in orbita nello
spazio, neanche quelle diventeranno terreni di conquista".
"Sì, in effetti non hai tutti i torti: salveremmo molte vite innocenti, se
avessimo fatto una cosa del genere in passato forse ora non piangeremmo così
tanti morti".
"Esatto, è per questo che ti abbiamo fatto questa richiesta: per
proteggere le persone innocenti. E proteggere è il compito principale di un
Protettore, vero?".
"Già" sorride Wendell "Quando inizio?".
"Subito è già tardi".
Un' altra dimensione
del Multiverso.
Un mondo dove, in
seguito all' evento noto come Guerra Kree/Skrull/Shi'Ar, il pianeta Terra è
divenuto soggetto ad una violenta e spietata legge marziale aliena. Gli umani
sono trattati come schiavi, mentre, nel suo palazzo lussuoso, la Suprema
Intelligentsia Lilandra, signora del pianeta, si gode tutto il suo benessere.
Poi, ad un tratto, tutte le sofferenze degli umani hanno termine quando Null
estende le sue spire su questa realtà e la cancella. Per sempre. In un certo
senso è una sorta di liberazione dalla schiavitù.
Nesso di Tutte le
Realtà.
C'è qualcosa che non
va. Ted Sallis lo avverte subito, e così sua moglie Ellen. Qualche creatura
malvagia è penetrata all' interno del Nesso e sta turbando il tessuto stesso
delle realtà. La fusione mentale e spirituale che attualmente condividono è
qualcosa di unico, che non vorrebbero perdere mai. Ma da quando la canzone di
K'Ad-Mon si è interrotta, sanno benissimo che non potrà durare ancora a lungo. Uno
di loro dovrà allontanarsi per andare ad indagare sulla faccenda, mentre un
altro dovrà restare a fungere da Guardiano, da ultimo baluardo del Nesso. I
ruoli sono già stati decisi. E così l' essenza di Ted Sallis si separa da
quella di sua moglie, per iniziare a calarsi nel più grande incubo della sua
vita.
Harlem.
Sam Wilson, alias
Falcon, sta svolazzando attorno a questo quartiere, attorno al suo quartiere,
che protegge nella sua doppia identità, quando ad un tratto, su un tetto, si
imbatte in una figura familiare:"Ehilà, Cap. Felice di rivederti: come è
andato il tuo tour mondiale?".
"Movimentato, decisamente" risponde Jeff Mace.
"Ed il tuo ingresso nei Vendicatori?".
"Altrettanto movimentato. Sto ancora cercando di ambientarmi a quello che
per me è davvero un nuovo mondo, sto imparando in questi giorni più che mai a
giocare di squadra. In questo senso devo ringraziare soprattutto te, che mi sei
stato accanto ai miei esordi come eroe".
"Avevi la stoffa" si limita a commentare, con tono smaliziato, Falcon.
"Non sono comunque qui per rivangare eventi passati, ma per un altro
obiettivo, molto più importante. Ora faccio parte dei Vendicatori, certo, ma
anche tu un tempo ne eri membro a tutti gli effetti".
"Beh, la prima volta vi entrai per motivi 'politici', dentro di me non l'
ho mai mandata giù".
"Allora rientraci, e stavolta per tua volontà esplicita".
"Ma i Vendicatori non si occupano solitamente di minacce cosmiche? Di
pericoli che nessun altro supereroe potrebbe affrontare da solo? Le strade dei
quartieri poveri non sono il loro obiettivo principale".
"Amico, le cose stanno per cambiare. In modo netto".
E, dopo che Mace ha spiegato quanto intendono fare i Vendicatori, Falcon
accetta.
St. Mary Hospital.
"Ho rivissuto
questo giorno nella mia mente centinaia di volte" spiega Gyrich "Ma
questa è la prima volta che lo racconto a qualcuno. È accaduto alcuni anni fa, quando
la mia carriera come agente governativo era lanciata su binari ottimi, avrei
potuto presto ottenere posizioni di rilievo. Sennonché il destino volle
diversamente: un giorno stavo passeggiando con mio figlio, David, quando ad un
certo punto vi furono dei rumori che distrassero la mia attenzione per alcuni
secondi. Bastarono a farmi perdere di vista David, non so come accadde, ma
accadde. Lo cercai e lo ritrovai alcuni minuti dopo, riverso a terra, il volto
in stato catatonico, come vedi ora. Indagai ovviamente, mi si disse che in quel
luogo c' era stato uno scontro tra Iron Man e Blizzard e David era stato preso
in ostaggio. Nessun ferito, quantomeno nessuna ferita esterna. I supereroi
erano entrati prepotentemente nella mia vita, non mi ero mai reso conto di
quanto il loro potenziale potesse essere devastante, rovinoso. Lo appresi nel
modo peggiore. Allora cambiai, decisi che esseri del genere non potevano
scorrazzare liberi di far danni: bisognava che avessero delle limitazioni, che
qualcuno dicesse loro che non potevano fare il bello ed il cattivo tempo come
pareva loro. Dovevo essere io quel qualcuno. Così mi feci assegnare come vostro
membro di contatto e… il resto lo sapete".
"Non mi sembra però che in questi ultimi giorni tu sia rimasto saldo in
questa tua credenza" fa notare Wasp.
"No, tutto quello che ho passato, quello che mi avete fatto vedere, il
Progetto Armageddon… Hanno minato la mia fiducia: ciò in cui credo, l' ordine
costituito, in realtà non è così perfetto come fingevo di pensare. Era un
qualcosa che dentro di me sentivo, ma non volevo ammettere: non avete avuto
mezzi termine per farmelo capire, a dire il vero".
"Vuoi anche che ti spieghi che quello che capitò a tuo figlio potrebbe
capitare in futuro a molte altre persone, molti altri bambini innocenti, se tu
continui ad ostacolarci?".
"Insomma, il pericolo non sareste voi?".
"Non lo siamo mai stati, lo sai bene: abbiamo sempre cercato, a volte
abbiamo fallito è vero ma abbiamo cercato, di arginare quel caos che anche tu
provi a fermare. Solo che devi saper distinguere quello che è il vero male da
combattere. Chissà, magari Blizzard avrebbe anche potuto uccidere tuo figlio
quel giorno se non ci fosse stato Iron Man: e tu, invece di considerare ciò,
fai di tutto per odiare lui e quelli come lui. Ti offendi se ti dico che questo
è un atteggiamento alquanto ipocrita?".
"Chissà, magari non è molto lontano dalla verità".
Janet afferra poi Gyrich per le spalle:"Stai dalla nostra parte, Henry,
provaci almeno, dacci una possibilità. Che ti costa? Se non ti soddisferemo, se
non ti proveremo che siamo davvero capaci di essere gli eroi più potenti della
Terra, beh allora potrai decidere come più ti aggrada il nostro destino".
"Mettereste in gioco tutto solo per accontentarmi?".
"Accontentare te significa avere l' accettazione di una persona che può
essere utile quanto e più di noi. Una persona forte, valorosa, un uomo di
legge. Uno che rispetta davvero i migliori valori che si ha da offrire".
"Sai certamente come convincere una persona, Janet".
"Sono felice che inizi a darmi del tu, Henry".
Palazzo dei
Vendicatori.
"Sono felice di
rivederti, Thor, sovrano di Asgard" esclama Occhio di Falco.
"Posso solo dedicarti pochi minuti del mio tempo: urgenti impegni mi
attendono su Asgard".
"Oh, roba da poco, intendevo solo chiederti se vuoi rientrare a far parte
dei Vendicatori".
Il figlio di Odino scuote la testa:"Ahimè, devo dirti di no. Troppe sono le
responsabilità che ricadono sulle mie spalle da quando ho accettato questo
ruolo, non posso aggiungerne altre che mi toglierebbero invero molto tempo
prezioso".
"Sarebbe davvero un peccato venire privati della tua forza".
"E infatti questo non accadrà. Un' altra persona mi sostituirà, l' ho
appena eletto nuovo protettore di Midgard in mia assenza. Devo confessarti che
è sia ansioso che curioso di iniziare. Non rimanere troppo colpito quando lo
vedi".
Detto questo Thor agita il suo martello e crea un vortice dimensionale, dal
quale pochi secondi dopo esce…
"Thunderstrike?" esclama stupito Clint Barton "Cos'è questo, una
specie di scherzo?".
"Non lo è affatto" risponde Thunderstrike "In realtà non sono l'
Eric Masterson che voi Vendicatori conoscevate. Sono stato creato da un
Celestiale durante il recente attacco di Ego"*.
* V. Thor 11
"Ehm, quale? Ce ne
sono stati due di recenti attacchi".
"Il primo" risponde Thor "Il giorno dell' infausta distruzione
di Phoenix".
"Da allora" continua Thunderstrike "Sto cercando di trovare una
identità, uno scopo. L' uomo di cui porto ora l' alias era originario di questo
pianeta, forse può essere un buon punto di partenza. Così come il gruppo di cui
fece parte".
Clint non sa cosa ribattere: ha conosciuto poco Eric Masterson, a quel tempo
infatti militava nei Vendicatori della Costa Ovest. Si chiede come reagiranno
persone che lo conoscono bene, come Iron Man o Wasp. In ogni caso, lui è un
componente adatto. "Allora… Thunderstrike, sei pronto a fare l'
Ordine?".
"Non mi pare che questo palazzo abbia bisogno di una ripulita"
risponde lui.
Una dimensione del
Multiverso.
Un mondo sull' orlo del
collasso: il demone Dormammu, definito anche l' Abitatore dell' Oscurità, lo
tiene sotto il suo giogo di terrore, infondendo paura e perdizione nelle menti
dei suoi schiavi. Tutti i valorosi difensori del pianeta sono caduti davanti a
lui, persino il Mago Supremo Kyllian.
Un mondo sull' orlo del collasso, che arriva puntualmente quando Null estende
le sue spire su di esso e lo cancella dalla realtà. Per sempre.
Nesso di Tutte le
Realtà.
Wonder Man si lancia
contro Null, ma la potenza da lui emanata lo scaglia violentemente all'
indietro: per un istante è perso, vede coi suoi occhi un mondo dove lui non è
mai nato, poi un altro in cui non è stato condannato da un tribunale, poi un
altro dove ha preso il comando dei Signori del Male, poi un altro dove ha
sposato Scarlet, poi un altro e un altro e un altro e un altro… Fin quasi a
perdersi.
Finché, miracolosamente, si riprende: di nuovo l' immensità del Nesso davanti a
lui, di nuovo la battaglia tra Null e l' Uomo Cosa. Solo che qualcosa sta per
cambiare, e in peggio: l' involucro dell' Uomo Cosa si sta sfaldando, tra un
po' nemmeno lui riuscirà a contenere la furia del mostruoso essere davanti a
lui. Ed allora… succederà un bel casino. Simon non può permetterlo: raccoglie
tutta l' energia in suo possesso e, arrivata al massimo, la scarica dritta
contro il corpo di Null. Lo sforzo l' ha prostrato… e non è servito
assolutamente a nulla.
La creatura con un occhio solo si accorge allora della sua presenza: per lui è
solo una mosca insignificante. E come tale tratta Wonder Man: estende le sue
spire verso di lui e, un secondo dopo, l' energia ionica di Simon Williams
viene dispersa negli infiniti angoli del Nesso.
Scarlet osserva tutto ciò: si dispera, vorrebbe urlare, ma non può, non deve.
Rimane solo lei ora, ultimo baluardo di luce contro l' oscurità. E se dovesse
cadere non ci sarebbero più speranze. Tuttavia non può far a meno di
considerare che le speranze che lei e l' Uomo Cosa sconfiggano Null sono praticamente
pari a zero. Anzi, forse anche meno.
Capitolo
Quarto
OSCURITÀ CALANTE
Qualche tempo prima.
Il luogo: il Greenwich
Village, l' Ordine è nato.
"Distruggeremo le armi" afferma Wasp.
"Puoi ripetere, scusa?" chiede Occhio di Falco.
"Hai capito bene. Forse è un giudizio ipocrita da parte mia, ma sono
convinta che anche una sola arma in meno sulla faccia della Terra sia un
successo. Non solo le armi convenzionali, come le pistole o i fucili, ma anche
quelle non convenzionali, e qui la casistica è molto ampia. È da loro che nasce tutto, sono
loro che esercitano sulle persone il fascino del male: hai nelle tue mani la
possibilità di decidere del destino di una vita umana, o di una nazione, o di
un pianeta, e ti senti inebriato da ciò. Questa spirale di violenza deve avere
termine".
"Ma per distruggere intendi dire..." inizia Songbird.
"Che ne rimanga solo il ricordo. E se possibile nemmeno quello. Perché
ricorda, Melissa, le armi costano. Tutti quegli aggeggi che i supercriminali o
le organizzazioni criminali usano vengono forse mandati al macero? No, nella
maggior parte dei casi vengono messi da parte, pronti a seminare distruzione
alla prossima occasione".
"E non solo da parte dei supercriminali" commenta Iron Man.
"Il denaro non dura per sempre: ben presto arriveranno al limite se la
nostra azione sarà incisiva. Ed a quel punto o prendono la saggia decisione di
arrendersi o prima o poi commetteranno un errore. E noi saremo lì pronti ad
approfittarne".
"Faremo tutto questo noi otto?" chiede il Fante di Cuori.
"No, dovremo essere di più. Molti di più" risponde Janet Van Dyne
"Richiameremo al servizio attivo tutti i riservisti, accoglieremo anche
qualche nuovo componente. Più siamo, al meglio agiremo. Dovremo avere occhi e
orecchie ovunque, non esitare a dare una dura lezione ad un supercriminale se è
necessaria. Senza contare che questo pianeta ha subito molte ferite ultimamente
e di certo altre ne subirà in futuro: noi le cureremo tutte".
"Certo che quello che ci proponiamo di fare non andrà giù a molti uomini
di potere" fa notare Iron Man.
"C'era un vecchio ordine prima: ha fallito nei suoi intenti. Miseramente.
E allora perchè non provare noi? Di certo non saremo peggiori di altri. E, se
falliremo, beh, si tornerà all' antico stato delle cose".
"Chissà come la penseranno i numerosi altri supergruppi" dice
Scarlet.
"Ci sarà qualche tensione, è inevitabile, ma sono certa che le potremo
appianare tutte. E qualche colloquio preliminare sarà doveroso. Comunque la
nostra sarà soprattutto una missione sotterranea, che non dovrà palesarsi ad
occhi indiscreti. Quindi sempre meglio rinunciare piuttosto che
compromettersi".
"Siamo appena diventati un' Autorità, dunque?" chiede Clint Barton.
"No: molto meglio".
Ora. Dimora di
Agatha Harkness.
"No!" esclama
l' anziana donna, balzando di scatto dalla poltrona dove era seduta, per poi
ritornare ad adagiarvisi e col suo sguardo fissare il vuoto.
"Ehi, che le è preso?" chiede Iskelior, una dei componenti dei
Redentori del Darkhold attualmente ospiti della Harkness.
"Credo abbia a che fare con i numerosi scompensi mistici di queste ultime
ore" spiega Kyllian "Sono talmente forti che non riesco nemmeno ad
individuarne il punto di origine".
Ma è anche un altro il pensiero che tormenta Agatha:"Scarlet, la mia
pupilla, è in grave pericolo. Devo... devo fare qualcosa, devo raggiungerla in
qualche modo".
REvolution.
"E avete pensato
anche a noi?" chiede Jocasta.
"Perché non avremmo dovuto farlo?" chiede a sua volta Iron Man.
"Vi abbiamo procurato alcuni fastidi in passato" dice Machine Man
"E onestamente io e Jocasta abbiamo sempre pensato che non ci fosse
abbastanza spazio per noi nei Vendicatori".
"Quei fastidi, come li definisci tu, sono ormai dimenticati. Anzi, non ci
sono mai stati. In quanto allo spazio, beh, c'è n'è molto ultimamente".
"Io però non sono mai stato un Vendicatore" fa notare Michael
Collins, alias Deathlok.
"Si può rimediare facilmente anche a questo".
"Certo che, insieme a War Machine, formiamo un gruppo ben assortito noi
cinque. Cosa siamo, la Squadra in Armatura?".
"La nostra sottosezione si chiamerà A-Tech" precisa Tony Stark.
"Ma come potrò rendermi utile se sono confinata in questo computer?"
chiede Jocasta.
"Fidati, sarai preziosissima".
"Ehi, computer" dice Deathlok "Davvero una dannatissima svolta
decisiva, vero?".
"Domanda non comprensibile. Prego riformulare".
"Con te non si può mai parlare".
Nesso di Tutte le
Realtà.
Sei Wonder Man? Sì, lo
sei. Sei ancora vivo? Chissà, chi può dirlo? Magari in questo momento stai solo
immaginando di essere vivo: in realtà sei ormai ridotto ad una sola, minuscola
particella di energia ionica. Saresti già morto se non ti trovassi in un luogo
dove il tempo, lo spazio e la forma corporea non hanno alcun significato. Non
puoi fare nulla, solo vederti fluttuare al largo (ci si potrebbe chiedere come
faccia una particella a vedere, ma sono domande da farsi all' interno del
Nesso?).
D' un tratto qualcosa accade, una intensa luce si para davanti a te, un globo
luminoso all' interno del quale risiede l' essenza vitale di un essere che,
come te tanto tempo fa, era umano. Tanto, tanto tempo fa. La Luce osserva la
Particella ionica, avverte il suo infinito tormento, sente un dolore che l'
essere che un tempo era, un qualcosa come Ted Mallis o roba del genere, conosce
molto bene. E così decide di fare qualcosa, non vuole più vedere alcuna sofferenza,
soprattutto in questo luogo.
La Luce è uno dei Guardiani del Nesso, sua è la facoltà di esplorare ed aprire
porte sui mondi che ne fanno parte: cosa che accade ora. E poi arrivano in
numero infinito: infiniti Wonder Man di infinite terre parallele. Ognuno di
loro ha una storia, un tormento alle spalle, ed anche loro soffrono per la
Particella. E pongono fine al suo dolore: ognuno di loro dona una piccola parte
di sé, tante piccole particelle che vanno ad aggregarsi a quella già esistente
che cresce, cresce, cresce, muta forma, riacquista piena coscienza di sé ed
infine... Simon Williams può nuovamente tornare all' attacco. Ed ha la Luce
accanto a sé.
Washington.
"Gyrich, non
credevo la avrei rivista così presto" commenta il Segretario alla Difesa.
"Dovrebbe sapere ormai che sono un tipo imprevedibile" ribatte lui.
"Cosa la porta qui?".
"Voglio che vengano tolte tutte le restrizioni ai Vendicatori e siano
concessi loro maggiori privilegi che in passato".
Il Segretario sgrana gli occhi:"È forse impazzito? Lei stesso ha
caldeggiato...".
"Non sono affatto impazzito. Anzi, è una delle decisioni più sagge che
abbia mai preso".
"In ogni caso ci vuole tempo e...".
Gyrich agita una mano indicando l' esterno:"Si guardi intorno, si rende
conto in che razza di mondo viviamo? Non voglio più far parte di un luogo dove,
se appena svolti un angolo, sei in pericolo: le restrizioni fermano gli eroi,
ma non i criminali, che non si pongono dubbi etici su quanto stanno facendo.
Non voglio più fomentare questo caos e, se ho la possibilità di far cambiare le
cose, la porto fino in fondo. Da qui la mia richiesta, prima verrà accolta,
meglio sarà per tutti".
"Cosa hanno fatto i Vendicatori per farle cambiare idea?".
"Mi hanno parlato, come se fossi un loro amico. Una sensazione che da
tempo non provavo".
"Non so che dire".
"Io sì: datevi una mossa. Ah sì, voglio anzi pretendo che il Progetto
Armageddon venga immediatamente smantellato".
"Non so di cosa stai parlando...".
"Non diciamo cazzate!" grida l' agente governativo "Con quel
Progetto stiamo rovinando tutto ciò in cui crediamo: posso comprenderne le
motivazioni iniziali, ma oggi non hanno più senso. Dobbiamo tutelare le
persone, non far pendere sopra di loro una eterna spada di Damocle. Un
criminale, un terrorista, stava per farne uso e questo dovrebbe farci
riflettere. Ed agire di conseguenza".
"In questo caso, però, ci vorrà davvero del tempo...".
"I Vendicatori se ne occuperanno in un paio di giorni".
"Non so che dirle, Gyrich. Da un lato è rimasto lo stesso, dall' altro...
è profondamente cambiato".
"È un' impressione che aumenterà quando le dirò la proposta di legge
che spero caldeggerà... soprattutto nelle alte sfere".
Spazio.
"Come procede il
lavoro, Quasar?" chiede Wasp.
"Alla perfezione: ho completato le griglie attorno alle varie stazioni
orbitanti terrestri e mi accingo a terminare quella intorno al pianeta".
"Dai computer vedo che ne hai piazzata una anche intorno alla Luna".
"Esatto. Ho fatto male? Sai com'è, con la Zona Blu e tutte le tracce di
civiltà che sono presenti su questo satellite... E poi si sarebbe potuta
rivelare un buon punto strategico per un attacco".
"Hai fatto benissimo. Se non lo avessi fatto te lo avrei chiesto io".
E così, qualche secondo dopo:"Ecco, ho finito" annuncia Wendell
Vaughn.
"Sì, la rilevo sui computer" conferma Janet Van Dyne "Facciamo
una prova: oltrepassa la griglia dirigendoti in Florida".
Il Protettore dell' Universo esegue, facendo così attivare la griglia che
prontamente segnala la sua posizione.
"Magnifico" esclama Wasp "Ma toglimi una curiosità, Quasar: se
qualcuno usasse un dispositivo di occultamento o tentasse di oltrepassarla
sospendendo temporaneamente le sue funzioni vitali?".
"Verrebbe comunque rilevato".
"E se usasse un dispositivo di teletrasporto per oltrepassare la
stratosfera?".
"Ho pensato anche a questo: del resto parli con una persona che di salti
spaziali se ne intende. I terrestri sono protetti, in tutti i sensi".
"Ed un problema è risolto" pensa Jan "Ora bisognerà pensare al
prossimo".
Nesso di Tutte le
Realtà.
Wanda Maximoff è ormai
allo stremo delle forze: ha tentato in tutti i modi di impedire che l' oscurità
e la distruzione generata da Null si propagassero all' esterno, ma ormai tutti
i suoi sforzi stanno per avere termine. Anche l' Uomo Cosa non se la passa
bene: pezzo dopo pezzo si sta sfaldando e questo significa che l' empia opera
di Null si espanderà in infiniti altri mondi. Non è giusto, non è...
"Ragazza mia!".
Questa voce, così familiare, ma... è lei! "Agatha?".
"Sì, sono io" conferma l' anziana donna mentre la sua proiezione
astrale compare davanti a Scarlet "Anche se non so per quanto tempo
riuscirò ancora a parlarti. Devo dirti una cosa importante: non fare affidamento
solo sulle tue forze, ci sono immense energie qui attorno a te, prova
a...". Poi l' immagine di Agatha scompare.
Ma il suo suggerimento è stato recepito: Scarlet si concentra intensamente,
avverte l' immenso potere del Nesso, un potere che sembra quasi chiamarla a sé.
La chiamata viene accolta: una fulgente aura cremisi avvolge il corpo della
donna, che sembra rifiorire a nuova vita. Dentro di lei un' energia straordinaria,
pronta ad essere usata: quel tratto di oscurità che era fuoriuscito dal Nesso viene
prontamente riportato indietro, facendo tornare tutto come prima. Sennonché, in
quello stesso momento, Null interrompe la sua battaglia con un Uomo Cosa ormai
a pezzi e si volta verso Wanda con uno sguardo più minaccioso che mai: ha
appena inquadrato un altro nemico da distruggere.
Palazzo dei
Vendicatori.
"È davvero un piacere vederti di
nuovo in forma, Spi" dice Occhio di Falco.
"Ora sono Aracne" precisa lei in collegamento videotelefonico.
"Già. Lì a Detroit sei da sola però vedo che le bande criminali hanno di
che temere".
"Sì, ci vado giù più dura del solito ultimamente, ma mi sono stancata di
vedere impunita questa gente. Ora infatti sono sulle tracce di una banda di
pedofili, che lurida feccia. Spero non mi biasimerete per quel che sto
facendo".
"Tutt' altro. Tanto che ti proponiamo di ritornare tra le nostre fila:
continueresti ad occuparti della tua città, ma in caso di necessità avresti
tutto il nostro supporto. Mi raccomando, non esitare a chiamarci".
"Insomma sarei una sorta di sezione distaccata dei Vendicatori?".
"Certo. E non sarai l' unica, te lo assicuro: ce ne saranno molte altre.
Di modo che tante altre 'Rachel' possano dormire sonni tranquilli".
"Mi sta bene, accetto".
Manhattan.
"Da quando sono
entrata nel giro dei supereroi" dice Songbird "Ho sperimentato e
scoperto tante di quelle cose da far impallidire chiunque. Ed ora mi ritrovo
davanti ad una rappresentante di una razza perfetta ed immortale che esiste fin
dall' alba dei tempi e che è stata creata dai Celestiali. Ho forse esagerato?".
"Hai dimenticato di dire che la nostra cittadella è sita sulla cima di un
monte" afferma Sersi "Per il resto tutto giusto".
"Decisamente leggero il compito che ti ha affidato Wasp, vero?".
"Già: ricostruire New York, un gioco da ragazzi. Del resto i miei poteri
di alterazione molecolare mi rendono la candidata ideale".
"Wasp è davvero una grande leader. All' inizio mi osteggiava, ma ora siamo
diventate grande amiche".
"È la migliore che si possa avere, la donna più forte e risoluta che
abbia mai conosciuto, e sì che ne ho conosciute molte. Chissà se un maschio
avrebbe avuto il coraggio di fare quello che sta facendo lei".
"Ti è dispiaciuto abbandonare la tua gente?".
"Un po' sì, anche se da tempo ho stabilito qui le mie radici. A proposito,
ti interesserebbe partecipare ad una festa che do sabato sera?".
"Perché no?".
Da lontano un uomo osserva le due donne chiacchierare: è un uomo che ha a che
fare col potere, un uomo che vende il potere. Si chiama Curtiss Jackson ed è il
Power Broker: e Songbird è il suo obiettivo.
Nesso di Tutte le
Realtà.
Null si avvicina,
sempre più, mentre Scarlet ancora deve raggiungere l' apice della potenza.
Sennonché ad un tratto un velocissimo lampo ionico colpisce in pieno l' essere
mostruoso, che indietreggia. Wanda quasi non crede ai suoi occhi: è Simon che
l' ha protetta. Anche se forse le ha fatto solo guadagnare qualche secondo:
Null, infatti, riparte alla carica ed allunga una sua spira verso Wonder Man,
ma l' Uomo Cosa, in un ultimo tentativo di bloccarlo, glielo impedisce.
Dall' alto la Luce che ospita l' essenza di Ted Sallis osserva il tutto: la
canzone di K'Ad-Mon si sta affievolendo, non durerà ancora a lungo. Lui può
fare qualcosa in merito, anche se non è quello che desidera per sé: è proprio
vero che non si può sfuggire alle proprie maledizioni. Così la Luce occupa il
corpo dell' Uomo Cosa, che inizia a recuperare i pezzi perduti, tornando al suo
stato originario. E la lotta prosegue.
Wonder Man si volta verso Wanda, per incitarla a fare presto. L' aura della donna
aumenta sempre più, ma sente che non le basta. Poi osserva Simon, lo vede
composto da diverse particelle ioniche, ognuna di un mondo diverso: è un
crocevia. Lui la guarda, capisce cosa vuole fare ed annuisce. Scarlet allora
agita le sue mani, l' essenza ionica di Simon Williams si scompone e penetra
dentro di lei, che apre finestre su altri mondi, fonde i suoi poteri con quelli
delle Scarlet di altre dimensioni, diviene tutt' uno col Multiverso. Ed infine
scarica tutta la sua rabbia contro Null, che viene fatto a pezzi. È tuttavia in qualche modo ancora
cosciente ed ora prova una nuova sensazione: la paura. E chiunque abbia paura
brucia al tocco dell' Uomo Cosa. Come ora, appunto. Nel frattempo Wanda
rilascia l' essenza di Wonder Man, che si ricompone.
Scomparsa ogni traccia dell' incarnazione vivente della defunta razza dei
S'Raph, l' Uomo Cosa si volta verso i due eroi e li saluta, un muto gesto di
ringraziamento. Poi, dopo un lampo abbagliante, i due sono fuori dal Nesso.
Scarlet avverte subito che qualcosa è cambiato dentro di lei, sente un' energia
potentissima, quale non ha mai provato prima, nemmeno quando divenne Scarlet
Nera. Deve apprendere di più su queste sue nuove capacità, sperando che non la
corrompano prima.
"Wanda!" esclama in quel momento Simon Williams, in tono angosciato
"Non... non riesco più a tornare al mio stato umano, sono bloccato nella
mia forma ionica!".
Dimora di Agatha
Harkness.
L' anziana maga tira un
sospiro di sollievo e si siede sulla sua poltrona. Tuttavia la sua mente è
anche preoccupata per ciò che è divenuta Scarlet: spera che un giorno non debba
pentirsi di questa scelta.
Palazzo dei
Vendicatori.
"Signorina Janet,
c'è Mr. Gyrich al telefono" annuncia Jarvis.
"È il momento della verità, amici miei" dice Wasp, mentre prende
la cornetta "Dammi le buone notizie, Henry". Seguono alcuni concitati
momenti di silenzio interrotti solo da qualche monosillabo di Wasp, fino a che
la comunicazione non si chiude. Poi Jan si volta:"Il nostro bravo agente
governativo ha smosso mari e monti e, entro un paio di giorni, avremo i nostri
antichi privilegi. E molto di più".
Tutti sono felici di ciò, anche se solo in pochi esultano apertamente. Un nuovo
ciclo sta per cominciare.
"Altro problema risolto" afferma Iron Man.
"Già" conferma Wasp "Passiamo all' altro: quanti siamo
finora?".
"Ventidue. E dobbiamo ancora contattare qualcun altro".
"Organizzeremo vari gruppi, ognuno col loro leader. Due di essi, almeno,
rimarranno sempre d' istanza qui al Palazzo per ogni evenienza. Hai presente la
classica frase:'I Vendicatori non possono intervenire in quanto sono impegnati
in un' altra missione?'. Da oggi non ha più ragione di esistere".
"Bene, avremmo dovuto fare prima una cosa del genere".
"Meglio tardi che mai".
Poi Songbird si avvicina:"Ed ora?".
Wasp si rivolge a tutti:"Ora uscite e fate quello che sapete fare meglio:
vendicare".
Gli altri eroi non perdono tempo e seguono il consiglio.
Per i Vendicatori, ed il mondo intero, ha inizio un' era di cambiamenti.
Capitolo
Quinto
QUALCOSA È CAMBIATO
E venne un giorno
diverso dagli altri, quando gli eroi più potenti della Terra si unirono contro
una minaccia comune. Thor, Hulk, Iron Man, Ant-Man, Wasp: insieme sconfissero
Loki, il dio nordico degli inganni. Quel giorno nacquero i Vendicatori, per
combattere nemici che nessun altro supereroe avrebbe potuto affrontare da solo.
Venne poi un altro giorno, in cui quegli stessi eroi decisero di cambiare
atteggiamento, di dare un taglio netto e definitivo ai problemi. Quel giorno
nacque l' Ordine, per far sì che quelle minacce venissero per sempre debellate!
Occhio di Falco, Songbird, Sersi, Nova
"Ok" grida
Clint Barton "Pochi scherzi: ora voi dell' HYDRA ci seguite fuori".
"Ma... ma non abbiamo fatto niente" dice un uomo in tuta verde.
"Esistete, tanto basta" ribatte Melissa Gold.
"Non vi servirà comunque a nulla" subentra un altro terrorista
"Noi...".
"Zitto!" urla Occhio di Falco menandogli un forte manrovescio
"Ed ora tutti fuori! Non lo ripeterò una seconda volta".
Tutti i membri dell' organizzazione criminale, in un silenzio quasi irreale,
eseguono l' ordine. È quello che fanno sempre, del resto.
"Ma come avete fatto a scovarci?" chiede infine uno di loro.
"Non siete invisibili" risponde l' arciere "E credetemi:
attaccare la sede locale dello SHIELD qualche tempo fa è stata la cazzata più
grossa che potevate commettere. Da quel momento in poi la vostra organizzazione
è stata sezionata, fin nei minimi particolari. Oltre a ciò, siete davvero
ridicoli: credete davvero di poter terrorizzare il mondo con quelle uniformi da
fighetti? Ma vi rendete conto di non avere alcuna credibilità? Con quel vostro
motto idiota, soprattutto?".
Prima che qualcuno possa replicare, una voce arriva all' auricolare dell'
eroe:"Occhio di Falco, qui è Nova. Io e Songbird siamo pronti ad
iniziare".
"Procedete".
"Cosa volete fare?" chiede un membro dell' HYDRA.
"Demoliamo i vostri sogni".
E così, pochi secondi dopo. l' edificio che ospita questa branca dell'
organizzazione crolla miseramente al suolo in un cumulo di macerie. Clint si
porta in disparte:"Nova... e i macchinari presenti all' interno della
base?".
"Tutti distrutti: spese addebitate a quegli spregevoli nazisti".
"Molto bene".
"Non finirà comunque così" grida un terrorista richiamando l'
attenzione di Clint "Il Barone Strucker...".
"Strucker? Credi ancora alle favole? Stai parlando di un gerarca nazista,
amico, già vecchio quando i vostri nonni si pisciavano addosso nelle culle. Una
persona che non hai mai visto in vita tua, mai è venuto ad incoraggiare la tua
presunta lotta giusta. La verità è che vi crogiolate nel suo mito perchè, senza
di esso, non siete nulla. Anzi, non contate comunque nulla, con o senza quel
mito. Perché il Barone Strucker non esiste, stampatelo bene in mente. Piuttosto
pensa ora a rivelarci le locazioni di altri basi HYDRA".
"Scordatelo".
"Perché non lo dici a me? Perché voi tutti non confessate i vostri
peccati?". La voce suadente dell' Eterna Sersi ipnotizza tutti i
criminali, che iniziano a seguirla a comando.
"Ah, Sersi" dice Clint "Quando hai finito con loro, tramuta
quelle macerie in abiti e altri generi di prima necessità: li distribuiremo
alla gente povera della città".
"Per fortuna che non sono più io ad occuparmi della ricostruzione di New
York".
"Già. Ci ha pensato qualcun altro".
Scarlet e Wonder Man
"Non ci posso
credere" esclama Wonder Man "Hai ripristinato New York allo stato
pre-Inferno. Ed il tutto in pochi giorni!".
Wanda Maximoff annuisce: non è per nulla stanca, eppure il suo volto non fa
trasparire alcuna felicità:"Una cosa è certa, questo considerevole aumento
della portata dei miei poteri promette bene, se queste sono le premesse. Ti
rendi conto? Non potranno più esserci conseguenze catastrofiche in seguito a
qualsiasi evento, perchè io potrò rimediare ad esse. Non so se rimanerne affascinata
o intimorita".
"Guarda cosa sei riuscita a fare: questa vista dovrebbe dissipare ogni tuo
dubbio".
"Forse sono io la causa principale per cui ora tu sei bloccato nella tua
forma ionica".
"Era l' unico modo per sconfiggere Null e lo sai. Diversamente non
staremmo qui ora a discutere. Quanto a me, non preoccuparti, vedrai che
troveremo una soluzione".
"Ed ora cosa si fa?".
"E me lo chiedi anche? Passiamo ad un' altra città per riportarla allo
splendore. E poi ad un' altra e ad un' altra ancora. Finché non lo avremo fatto
con tutte".
"È bello essere di nuovo insieme, Simon. È bello riaverti accanto".
Thunderstrike
Appollaiato sul tetto
di un edificio sito nel quartiere di Soho, il costrutto simile all' uomo che in
un altro tempo era noto con il nome di Eric Masterson osserva la strada
sottostante: un viavai di auto e persone a lui estraneo... eppure familiare.
Strane sensazioni quelle che prova ora, un reduce che ritorna ad una casa che
non conosce. Eppure ricorda tutto: l' essenza di Thor che si fonde con la sua,
lui che diventa il nuovo Thor, Odino che gli dona un nuovo martello, Bloodaxe,
lui che impazzisce per via di Seth, Thor che lo uccide. E così finisce, o
almeno così sembrava. Ma c'è anche un altro lato di Eric Masterson, un lato che
lo fa sentire ora molto a disagio, un lato che vorrebbe conoscere meglio. Ma
non può, o forse non vuole, compiere il primo passo.
Ad un tratto una macchina si ferma nell' ampio parcheggio di un altrettanto
ampio palazzo e da essa escono una donna ed un bambino. Da dove si trova
Thunderstrike non può udire le loro voci, ma i volti sa bene a chi
appartengono: Marcy e Kevin, rispettivamente l' ex moglie ed il figlio di Eric
Masterson. Vederli gli provoca una stretta al cuore, vorrebbe andare da loro,
abbracciarli, ricostruirsi una vita felice. Ma... non può, a stretto rigor di
logica quelle persone non le ha mai incontrate prima d' ora. Tuttavia non è con
la logica che risolverà questo dilemma. Presto o tardi lo verranno
inevitabilmente a sapere.
Così, mentre vola via, una certezza si fa strada nella sua testa: potrà anche
essere un costrutto creato da un semidio spaziale, ma il suo cuore non è fatto
di metallo.
A-Tech
"Pronto, Iron Man,
mi ricevi?".
"Forte e chiaro, War Machine. La tua immagine è nitidissima. Deathlok è lì
con te?".
"Sì, è stato formidabile in questa operazione".
"Raccontami, allora: come sono andate le cose lì in Murtakesh?".
"Lisce come l' olio: abbiamo sgominato senza problemi i due gruppi terroristi
che intendevano fomentare ancor di più il conflitto in atto".
"Avere ricevuto il patrocinio dell' ONU è servito a qualcosa,
dunque".
"Purtroppo ho anche una brutta notizia da comunicarti".
"Sarebbe?".
"Io e Deathlok avevamo radunato tutte le armi dei terroristi: avevano
molti depositi, erano davvero un bel mucchio. Solo che, ad un certo punto, ho
perso il controllo della mia armatura".
"No, davvero?".
"E tutte le armi sono andate distrutte".
"Davvero un gran peccato" commenta Tony Stark "Dunque non
potranno essere riutilizzate dal governo locale per fomentare a sua volta quel
conflitto che dice di non volere?".
"Proprio così".
"Non ci dormirò la notte".
"Abbiamo anche avuto la fortuna di incontrare dei ribelli senza gli
attributi: hanno spifferato subito i numeri dei loro conti correnti esteri. Che
memoria, eh? Ora te li fornisco, così puoi verificare se abbiano detto il vero:
ma non conveniva loro mentire. Tra mezz' ora piomberanno qui anche gli agenti
SHIELD d' istanza qui, dunque sai cosa fare. È giunto il tempo che io e 'Lok
ce la battiamo".
"Rhodey, se trovassi cifre consistenti su quei conti... Ecco, ti sembra
verosimile che quelle bande possano accumulare tanto denaro?".
"Ovviamente no. Ma sai com'è, la guerra per molti è solo una questione di
business".
E, dopo aver fornito tutti i dati necessari, War Machine chiude la
comunicazione. Tony Stark, allora, si rivolge altri altri due componenti di
questo insolito gruppo:"Jocasta, Machine Man, voglio che penetriate in
questi conti e preleviate la metà della somma totale, da distribuire con
donazioni anonime a vari enti di beneficenza".
"Non è esattamente legale quello che ci chiedi, Iron Man" fa notare
X-51.
"Quei soldi non hanno nulla di legale: sono stati utilizzati per uccidere
bambini, per privarli delle loro madri, per distruggere case, seminare il
panico. E continueranno a farlo finchè hanno il denaro dalla loro parte: non
possiamo per ora risolvere definitivamente questo problema, ma possiamo senz'
altro arginarlo, limitarlo. Voi non siete dei semplici robot, sapete davvero
cosa significa provare dolore e so che farete tutto il possibile per
evitarlo".
"Diamoci una mossa, Aaron" incita dunque Jocasta. Machine Man
annuisce e, dopo pochi minuti, il lavoro è completato. Iron Man è soddisfatto,
anche se per qualche istante viene colto da una crisi di respirazione, poi
passa ad un' altra questione.
Quasar e Capitan Marvel
"E questo è l'
ultimo carico" afferma Genis.
"Già, pensa che bel lavoro che abbiamo fatto" dice Wendell Vaughn
"Nanorobot progettati per uccidere i superesseri, brr...".
"Quasar, come procede lassù?" arriva in quel momento la voce di Iron
Man.
"Abbiamo praticamente terminato, c'è solo l' ultimo satellite da portar
giù".
"Avete anche provveduto a quella... sostituzione?".
"Ovviamente. Però permettimi una domanda: sei sicuro che nessuno noterà la
differenza?".
"Ho studiato molto da vicino i progetti e le sonde e ho costruito delle
copie praticamente identiche, a parte il fatto che sono inoffensive. Comunque,
sì, mi stupirei molto se qualcuno notasse la differenza ed in ogni caso abbiamo
già pronta una contromossa. Ma ciò non accadrà. Piuttosto, dove hai smaltito il
Progetto Armageddon?".
"Un piccolo balzo nella zona quantica, dove il contenitore di sonde viene
prima sostituito e poi spedito nelle vicinanze del Sole. Lì puoi ben immaginare
il resto".
"Perfetto: ottimo lavoro, ragazzi. Iron Man, chiudo".
"Secondo te stiamo agendo nel modo giusto?" chiede allora Capitan
Marvel.
"Niente affatto, Genis: abbiamo solo evitato che il governo americano
uccidesse delle persone innocenti" interviene Rick Jones "Davvero
un peccato mortale".
"Zitto, Rick!".
"Non so cosa ti abbia detto il tuo amico" dice Quasar "Ma
secondo me ha centrato in qualche modo la questione: siamo qui per proteggere
le persone e se a volte dobbiamo usare metodi più duri o più sottili del
solito, beh, se questi metodi non creano alcun danno perchè non adoperarli? Sei
abbastanza nuovo del giro e capisco che alcune cose possano apparirti poco
comprensibili all' inizio, ma lasciati dire che sei capitato nel gruppo giusto
per capirle".
"Tu ti trovi bene?".
Quasar annuisce. Anche se non l' ha affermato esplicitamente, ciò che ha fatto
in questi ultimi giorni ha risollevato il suo animo, e dopo le ultime batoste
subite ci voleva proprio. Il suo apporto è stato fondamentale, ha sicuramente
evitato molte tragedie future: niente male per un ragazzo nato e cresciuto nel
Wisconsin. Tuttavia Wendell non può fare a meno di chiedersi cosa penseranno i
Vendicatori quando sapranno del suo gruppo e di... Maelstrom. Meglio tacere per
ora, comunque. "Andiamo" conclude.
Uomo Sabbia
Un' altra noiosa
giornata per William Baker, ex detenuto che con l' alias di Flint Marko è stato
per lungo tempo uno spietato criminale. Poi qualcosa è cambiato dentro di lui
quando ha vissuto in prima persona il peggio che una vita del genere può dare,
ha provato a mutare atteggiamento, molti gli hanno dato fiducia, ma altri non
erano d' accordo. Nella fattispecie il suo ex alleato Wizard, che gli fece il
lavaggio del cervello e lo fece revertire al suo precedente stato. Ma Baker ha
combattuto ciò e recentemente si è riappropriato della sua vera personalità*.
* V. Marvel Knights 27/28
E qualcosa per lui sta
per cambiare nuovamente: uscito dall' ambasciata symkariana, infatti, l' Uomo
Sabbia si ritrova davanti a Wasp.
"Salve" saluta Baker, non sapendo esattamente cosa dire e soprattutto
il motivo per cui la leader dei Vendicatori si trovi qui.
"Come va?" chiede Janet Van Dyne.
"Si tira avanti".
"Sempre in cerca di azione sfrenata? Non riesci a vivere senza?".
"Mi piace impegnare così il mio tempo".
"E Silver Sable riesce a garantire ciò?".
"Non sempre".
"Sai, abbiamo fatto attente indagini su quanto avvenuto recentemente in
Delvadia. Sei stato fondamentale in quell' occasione".
"Beh...".
"Che ne dici di rientrare nei Vendicatori?".
"Non credevo mi avreste richiesto una cosa del genere".
"Nemmeno noi fino a pochi giorni fa".
"C'è qualcosa che non mi torna, però. Non lo farete mica per tenermi d'
occhio, vero?".
"Se a te piace vederla in questo modo... Comunque, sia chiaro, non ci sarà
una terza, o forse è la quarta, possibilità per te. Ecco la communicard, fatti
trovare sempre disponibile, mi raccomando".
E detto questo Wasp se ne va, verso un colloquio molto più importante. Mentre
William Baker non sa cosa pensare.
Photon e Fabian
"A cosa stai
pensando in questo momento, Photon?" chiede Fabian Stankowicz.
"Al responso di quelle dannate macchine" risponde Monica Rambeau con
tono impaziente.
"Eccolo ed è tristemente uguale ai precedenti. Non hai ancora il pieno
controllo dei tuoi poteri".
"Ma perchè? Perché?".
"Abbiamo contattato Reed Richards: speriamo che almeno lui riesca a
fornirci una risposta".
"È così frustrante essere in questa condizione".
"Ehi, hai degli amici accanto a te che non ti hanno mai deluso.
Giusto?". Monica annuisce. "E... come va coi tuoi genitori?"
chiede poi Fabian.
"Non dispero di riuscire a riallacciare i rapporti con loro, ma per adesso
siamo ancora in alto mare".
Namor e Stingray
"Che idioti"
commenta Walter Newell "Pensavano davvero di poter scaricare questi
rifiuti tossici in mare senza che noi ce ne accorgessimo".
"Evidentemente non sanno che è cambiato il vento" dice Sub-Mariner.
"Sai, mi stupisce un po' vederti ancora al fianco dei Vendicatori. Voglio
dire, non sono state sempre rose e fiori tra di voi".
"Anche gli uomini cambiano e quelle divergenze ormai sono da tempo alle
mie spalle".
"Questo... Ordine si lega molto a quanto vuoi fare per la tua patria,
vero? Devo dire che hai stupito anche me: ottenere dall' ONU il riconoscimento
come stato sovrano ed entrare nella sua Assemblea Generale. Ma se è stato fatto
per l' Isola dei Mostri...".
"Nei prossimi giorni avrò un colloquio decisivo, speriamo in bene".
"Dunque tra non molto vedremo umani ed atlantidei collaborare in vista di
un reciproco benessere?".
"Io mi impegnerò in tal senso" dice Namor "Si cambierà questo
globo, dalle profondità marine fino alle stelle".
Fante di Cuori e Kaina
"Devo chiederti un
favore... un sacrificio" annuncia Jack Hart.
"Dimmi" lo invita la contraxiana.
"Il tuo popolo... ha vissuto nella morsa della siccità e negli stenti per
molto tempo, giusto?". Kaina annuisce. "Ed è stato solo il mio
intervento a rimettere le cose a posto? O c'è di più?".
"Ovviamente anche noi abbiamo fatto la nostra parte, altrimenti
rischiavamo seriamente l' estinzione".
"Dunque siete riusciti in pochi anni ad arginare ciò per cui, qui sulla
Terra, occorrono decenni. E spesso i risultati sono scarsi". Kaina
annuisce ancora. "Ci interesserebbe molto che voi contraxiani forniste a
noi questi vostri metodi, li voleste condividere con i terrestri".
"Ma... ma questo significherebbe tornare inevitabilmente sul mio pianeta...
abbandonarti".
"Hai detto che mi amavi un tempo, probabilmente mi ami ancora adesso. Ti
chiedo di farlo per me allora, so che lo vuoi".
"Ma... ti perderò?".
"Non mi perderai mai". E Kaina, dopo qualche istante, annuisce per la
terza e decisiva volta.
Il Fante non sa se sentirsi soddisfatto per ciò che ha fatto: il suo intento è
meritorio, certo, ma per raggiungerlo ha giocato, sfruttato i sentimenti di un'
altra persona. La ragnatela dei sentimenti è spesso difficile da srotolare.
Aracne
Il vetro si infrange e
l' uomo scatta all' indietro per il terrore, ma ciò non gli impedisce che una
presa dura come l' acciaio prema sul suo collo.
"Dunque è così che ti divertivi, eh, razza di pervertito!" urla l' ex
Donna Ragno.
L' uomo mugugna qualcosa e Julia Carpenter allenta un po' la sua
stretta:"A... Anche loro si sono divertiti, io ho... solo realizzato i
loro desideri...".
"No!" grida l' eroina, colpendolo al volto. Il primo di una lunga
serie di pugni e calci: si trattiene volutamente, così da far soffrire di più
la sua preda. Alla fine l' uomo le implora di smetterla, ma lei non si ferma
finchè l' infame non perde i sensi, rivoli di sangue sul suo volto.
"Stronzo impotente" lo apostrofa Aracne.
La polizia sta per arrivare, troverà i macabri trofei del pervertito. Julia non
vuole che l' innocenza di quei bambini venga nuovamente violata, tuttavia non
può lasciar impunito un atto del genere. Ed alla fine giunge ad un compromesso:
arraffa quante più foto può e fugge via, il resto è più che sufficiente per incriminare
quel pedofilo. Probabilmente è un gesto che le è servito solo per avere la
coscienza pulita, ma del resto lei non è un' eroina perfetta.
Capitan America e Falcon
Vinnie lo spacciatore
lo capisce lontano un miglio che un nuovo cliente è in arrivo: la solita
camminata che hanno tutti. Indossa un ampio cappello che non fa scorgere il suo
volto, ma a Vinnie questo non importa.
Così, poco dopo:"Amico, ehi amico. Ciao, roba ne hai?".
"Dipende" ribatte lo spacciatore.
"Ehi, i soldi, sì, ecco. Sai, io voglio quella forte, quella nuova che
circola da un po'".
"L' Ice: sei proprio in cerca di emozioni forti".
"Ecco, sì: Ice, che parola magica e soave. Me ne dai un po', amico?".
Lo spacciatore porta il ragazzo in un vicolo semioscurato ed estrae una piccola
bustina:"Comunque ti costerà un po'".
"Mai quanto costerà a te" esclama una voce dall' alto. Lo spacciatore
alza il volto al cielo e nota la maestosa figura di Falcon, il protettore di
Harlem. Tenta allora di darsi alla fuga, ma non compie che due passi che il suo
supposto cliente lo blocca saldamente per un braccio. Ma come è possibile che
un tipo del genere... "Cazzo, Capitan America!". E questo spiega
tutto.
Jeff Mace è soddisfatto: ultimamente sono in pochi a ricordargli che lui è solo
un sostituto, il numero due di un inarrivabile numero uno. È ora solamente Capitan America,
certamente l' essere entrato nei Vendicatori ha influito su ciò. Non che sia un
tipo immodesto, ma il non sentire ogni due secondi che lui è solo una pallida
copia od un indegno erede di Steve Rogers, beh... non è che la cosa lo
rattristi.
"Non vi servirà a niente, uscirò di prigione in pochi giorni" afferma
lo spacciatore.
"Come ti chiami?" chiede Cap.
Il suo tono quasi intimidatorio costringe lo spacciatore a non
mentirgli:"V... Vinnie".
"Bene, Vinnie, ora ascolta: noi vogliamo che tu esca di prigione in pochi
giorni. E sai perchè? Perché saremo lì ad aspettarti, pronti a pizzicarti di
nuovo quando tu certamente ricascherai nel tuo errore. E poi lo faremo ancora,
e ancora, saremo sempre lì, puoi starne certo. Ti assicuro che non ci
stancheremo mai".
"E dì a Morgan che questo quartiere non è di sua proprietà" aggiunge
Falcon.
"Morgan?". Un' esitazione, un' incertezza, di cui Vinnie si pente
subito. Ma ormai è troppo tardi: non vi è il boss di colore dietro questo
spaccio. A dire il vero i due eroi sono rimasti sorpresi quando hanno sentito
parlare dell' Ice, dal momento che stavano indagando sul DK immesso
recentemente sul mercato appunto da Morgan. Si sono imbattuti in una pista non
prevista: ma chi vi sta dietro tutto ciò?
"Andiamo" esorta infine Mace.
"Ma cosa dico pochi giorni?" continua lo spacciatore "Poche ore:
questo è un arresto illegale".
"Non leggi i giornali, Vinnie?".
Gyrich
"Lo dico sempre io
che è importante avere amici altolocati" afferma Occhio di Falco.
"Un passo che doveva essere fatto da molto tempo" commenta Iron Man.
"Da questo giorno in poi" annuncia Henry Peter Gyrich "Ogni
arresto compiuto da un supereroe è perfettamente legale e non può venire
addotto come eccezione. Non avete idea di quanti piccoli criminali l' abbiano
fatta franca con questo escamotage. Fortunatamente il Segretario alla Difesa mi
ha prestato ascolto".
"L' importante è che cose del genere non possano più accadere"
ribatte Clint Barton "Certo che la lista dei supereroi che possono fare
ciò è bella lunga, sono quasi cento".
"Meglio uno in più che uno in meno" dice Tony Stark "Inoltre è
modificabile in ogni momento, con tutti i metaumani che compaiono ogni
mese...".
"Ora devo confessarvi una mia manchevolezza" interviene l' agente
governativo. I due eroi rimangono in attesa, in silenzio. "Dietro la
rinascita dei Vendicatori della Costa Ovest ci sono io, intendevo screditarvi
facendo apparire i Vendicatori come un gruppo di clown".
"Non capisco" dice Iron Man "Hai fatto uscire di prigione dei
criminali per questo, hai agito al di fuori della legge: non è da te".
"Infatti non ero probabilmente in me stesso in quei giorni, troppo stress
o altro, non so. Comunque si può rimediare, posso far sciogliere...".
"No, non farlo. Anzi, senza saperlo la branca Ovest favorisce i nostri
intenti: lasciamo che loro facciano gli spacconi, che attirino su di sé le luci
della ribalta, lasciamo che l' attenzione devii su di loro, mentre il lavoro
importante lo facciamo noi. E poi il fatto che i Vendicatori abbiano un
riscontro favorevole nei confronti della gente comune... beh, diciamo che non è
affatto una gran brutta cosa".
"Ma ad Hank e agli altri cosa diciamo?" chiede Clint.
"Nulla: continuino pure a non essere loro stessi".
"Insomma, una sorta di ultima ruota del carro?".
"Se la vuoi vedere così... Ma scusami, Henry, perchè Polaris?".
"Beh, per cambiare un po' le carte in tavola, no?".
Janet e Steve
Uno dei più rinomati
professori della Lee Academy ha appena terminato la sua lezione che sulla
soglia dell' aula vede stagliarsi una figura a lui molto nota: in effetti è un
po' difficile dimenticare il primo volto femminile che ti capita davanti dopo
decenni di ibernazione.
"Ciao, Jan".
"Steve".
"Suppongo che questa non sia una visita di cortesia, vero?".
"No".
"Allora accomodiamoci in questa saletta".
Una volta preso posto, Jan inizia:"Vado subito al punto, Steve: ti
vogliamo ancora nei Vendicatori, come membro attivo e non semplice consulente
della Fondazione Stark".
"Ed il mio successore?".
"Può tenersi la tua identità e tutto il resto. Perché noi vogliamo al
nostro fianco Steve Rogers, non Capitan America".
Lui si alza dal suo posto ed inizia a passeggiare su e giù per la stanza,
finchè infine si volta verso Janet:"Mi dispiace dirti di no, ma per il
momento è questa la mia risposta. Sai, tutti questi decenni, non anni Jan
decenni, in cui ho combattuto, in cui la mia figura si è estesa fino a divenire
qualcosa di leggendario aldilà della persona che la adotta, tutto ciò ha richiesto
infine un prezzo molto alto. So che le parole 'supereroe' e 'vita privata' sono
il più delle volte antitetiche, ma io batto ogni record. Non ho una relazione
seria da... da così tanto tempo che nemmeno più lo ricordo, certe piccole gioie
quotidiane non riuscivo ad assaporarle, insomma la mia aura di leggenda mi è
venuta a pesare. Ho avuto la possibilità di scrollarmela di dosso, l' ho
afferrata: perchè credo profondamente nel mio successore. So che non è così del
tutto da parte vostra, lo conoscete da poco del resto, ma dategli tempo:
tuttavia devo ammettere che non credevo lo avreste fatto entrare nei
Vendicatori. Mi avete favorevolmente stupito".
"Steve, ma almeno hai una vaga idea di quel che intendiamo fare?".
"Sì, Tony me ne ha accennato e... non so se mi piace. Rischiate di
oltrepassare un confine da cui non si può tornare".
"È il mondo che ha superato quel confine, Steve, solo che non ce
n'eravamo accorti finora: o lo inseguivamo o potevamo anche lasciar perdere
tutto. La nostra filosofia precedente era profondamente ipocrita. In ogni caso
comprendo la tua scelta, anche se non la condivido affatto. E fino alla
prossima volta...".
Jan tende la mano e Steve gliela stringe.
Jarvis e Artiglio d' Argento
"Voglio solo che
ci pensi bene, Lupe" afferma il fedele servitore.
"Ci ho pensato bene, tio Edwin" ribatte la messicana "Posso
entrare a far parte di un mondo di cui fai parte anche tu, potrò così starti
più vicino. Sono onorata dall' offerta che i Vendicatori mi hanno fatto".
"Non è un gioco".
"Lo so: ho passato la maggiore età, sai? Divenire adulti comporta anche
fare scelte che cambiano la tua vita ed io sono pronta per ciò. I Vendicatori
significano molto per te, vero?".
"Moltissimo, capirai presto perchè. Benvenuta tra noi".
Guardiani
"Come ha trovato
la Fondazione, miss Van Dyne?" chiede Warlock.
"Ampia, è l' unica, inefficace parola che mi è venuta in mente per
descriverla: vi occupate davvero di molte cose qui dentro, forse troppe".
"A noi piace tenerci impegnati".
"Molto bene, ma ora parliamo di... affari: dal momento che se c'è una cosa
che più odio al mondo sono le incomprensioni tra supergruppi" dice Wasp
"Meglio chiarirci subito".
"D' accordo, andiamo subito al punto" afferma Warlock "Se i
nostri obiettivi convergono, la Fondazione Scientifica vi darà tutto l'
appoggio possibile, diversamente...".
"Non vuoi tornare tra noi, Dragoluna?".
"No" risponde Heather Douglas "Preferisco di gran lunga stare
qui".
"Molto bene: visto com'è facile trovare un accordo? Meglio di quando
iniziavamo a darcele di santa ragione senza alcun motivo. A presto".
Una volta che Wasp è uscita, Warlock si rivolge a Dragoluna:"Le hai letto
la mente?".
Ma lei scuote la testa:"No, c' erano troppe barriere mistiche attorno a
lei".
"Scarlet".
"Li teniamo d' occhio?".
"Decisamente".
Visione
Sono passati un paio di
giorni durante i quali i Vendicatori hanno aiutato l' attualmente disciolto
gruppo di WorldWatch a sedare una guerriglia in Wakanda. E al termine di ciò
hanno ritrovato un vecchio amico*.
* V. WorldWatch 20
"Visione!"
esclama Occhio di Falco "Da quanto tempo non facevi vedere il tuo brutto
muso da queste parti".
"Da troppo, decisamente" ribatte il sintezoide.
"Certo che quello che ti è accaduto con Ultron è stato davvero
sconvolgente. Ma in pratica adesso...".
"Ho la mia personalità, unica e distinta da tutte le altre. Ti confesso
che prima mi pesava molto avere sì una mia vita, ma condizionata dai ricordi,
dalle sensazioni di un' altra persona. Ora invece... posso decidere
autonomamente, sperimentare ogni cosa come se fosse la prima volta: ed
apprendere da ciò. Sarà divertente".
"Allora prendi questa decisione" si fa avanti Wasp "Vuoi tornare
nei Vendicatori?".
Viz, senza esitare:"Sicuramente".
"Il tuo è uno dei ritorni più graditi".
Vendicatori Uniti!
"Rapporto, Iron
Man" dice Wasp.
"Abbiamo distrutto in questa settimana 23 basi HYDRA, 12 dell' A.I.M. e 3
della Corporazione".
"La Corporazione?".
"Già: si stavano per riformare, ma noi l' abbiamo impedito".
"Certa gente ha proprio la mente bacata: la Corporazione...".
"Numero totale di armi distrutte, beh, diciamo che è molto alto. Tra
questi molti prodotti della Stark-Fujikawa venduti al mercato nero: ci tengo
molto a questa faccenda, come puoi ben capire".
"Vero, un giorno punteremo anche più in alto".
"Bruciate poi tre fabbriche di droga, in una di esse si fabbricava il DK.
Morgan, roditi il fegato".
"A proposito di questo: l' Ice?".
"Se ne stanno occupando Cap e Falcon: non avrei mai creduto che una droga
del genere sarebbe ricomparsa".
"Ci penseremo noi a cancellarla per sempre da questo mondo. Comunque puoi
anche interrompere qui il tuo rapporto, lo guarderò con calma più tardi: mi
bastava la conferma che stiamo agendo nel modo giusto".
"Riguardo le tensioni tra Latveria e Molavia?".
"Non staremo certo a guardare. Terremo d' occhio anche la situazione di
Genosha".
"E i Vendicatori dei Grandi Laghi? Sfruttano ancora il nostro nome".
"Avevo sentito che avevano assoldato Bloodshed, un mercenario assassino,
senza chiederci il permesso. Valuteremo la cosa e gli offriremo una e dico una
possibilità: sta a loro coglierla e nel modo migliore. Altrimenti... non ci
vorrà molto per riportarli a più miti consigli. Ah, Clint, sei tornato
finalmente: com'è andato il tuo incontro con quella donna, Cleaner mi
pare?".
"Cleaver. Beh, diciamo che i suoi 'eroi a pagamento' hanno la stessa
pericolosità dell' Uomo Cactus. E con questo credo di aver detto tutto*".
* V. Justice Inc. 12
"Ehm,
scusatemi" interviene Quasar "Ma ho affari urgenti che mi
attendono".
"Tranquillo" dice Wasp "Tra poco potrai tornare al tuo ruolo di
Protettore dell' Universo. Ma mi raccomando, non esitare mai a chiamarci
qualora ci fosse bisogno di noi. Ora, però, rechiamoci alla riunione
generale".
Le porte si aprono e a Janet Van Dyne si para ciò che ha costruito in questi
ultimi tempi: pur avendo poco più di trent' anni ha ideato qualcosa di importante,
che durerà nel tempo. Ha cambiato le cose come forse solo una donna era in
grado di fare. Così, alcuni minuti dopo, chiude il suo discorso:"...
Dunque non sarà affatto un compito facile e, se vi sfiora solamente il dubbio
di non potercela fare da soli, chiamateci. Siamo qui per questo. Ricordatevelo:
siamo i Vendicatori, gli eroi più Potenti della Terra e ora più che mai dovremo
tener fede a questo appellativo. Siete pronti?". Tutti esclamano di sì.
Wasp, Iron Man, Occhio di Falco, Songbird, Scarlet, Wonder Man, Fante di Cuori,
Capitan America, Falcon, Visione, Nova, Sersi, Quasar, Capitan Marvel, Photon,
Aracne, Namor, Stingray, War Machine, Thunderstrike, Jocasta, Machine Man,
Deathlok, Uomo Sabbia, Artiglio d' Argento: i Vendicatori. L' Ordine.
"Ed è solo l' inizio" afferma Janet Van Dyne.
FINE